Rezza, dopo legge su vaccini ora sforzo Regioni per adeguare strutture
Torino, 23 nov. (AdnKronos Salute) - "Dopo la legge sull'obbligo vaccinale, ora resta da applicare il Piano nazionale che ha previsto per la prima volta l'ingresso dei vaccini raccomandati all'interno dei Lea. Tocca quindi alle Regioni uno sforzo organizzativo per adeguare le strutture alla nuova offerta vaccinale". Così Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, parlando con l'AdnKronos a margine del 50esimo Congresso nazionale della Società italiana di igiene-Siti, in corso a Torino. "Con l'ingresso dei vaccini raccomandati all'interno dei Livelli essenziali di assistenza - spiega Rezza - significa che tutti sul territorio nazionale, senza differenza tra Regione e Regione e tra persone benestanti e povere, hanno lo stesso accesso ai vaccini che diventano un diritto inalienabile. Credo quindi che dal punto di vista organizzativo le Regioni debbano fare uno sforzo per adeguare le strutture alla nuova offerta vaccinale". In particolare, secondo l'esperto dell'Iss "va fatto un lavoro sui servizi e anche sugli operatori che, sebbene talvolta siano oberati, è importante diano il meglio proprio per convincere i genitori della efficacia e della sicurezza dei vaccini". E proprio le linee guida per la vaccinazione dell'adulto contenuti nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale "sono una novità molto importante che riprende in qualche misura il Calendario della vita che era stato messo a punto da diverse società scientifiche, tra cui la Società italiana di igiene e sanità pubblica", afferma Rezza. "E importante vaccinare gli adulti e gli anziani in particolare - continua - perché la nostra è una popolazione che sta invecchiando e deve essere protetta: così come vengono protetti i bambini, lo devono essere anche gli adulti e gli anziani. In particolare le indicazioni riguardano i vaccini contro la cosiddetta 'triade maledetta' dell'anziano: l'influenza che è raccomandata e gratuita per le persone sopra i 65 anni, così come la vaccinazione contro lo pneumococco che può essere un vero e proprio killer capace di provocare oltre a meningiti e sepsi soprattutto nei bambini anche setticemie e polmoniti nell'anziano che vanno a complicare l'influenza". "Inoltre - aggiunge Rezza - è importantissima anche la vaccinazione contro l'herpes zoster che previene non solo lo zoster, ma la nevralgia post herpetica che può essere molto dolorosa, durare settimane o mesi e non essere affrontabile con i farmaci. Abbiamo già disponibile un vaccino, ma il prossimo anno ne arriverà uno nuovo, molto sofisticato, che metterà a disposizione un'offerta più ampia contro lo zoster e questo è un bene perché più si va in là con l'età più aumenta il rischio di contrarre la malattia, quindi prevenirla è molto importante".