Mafia: pm Di Matteo, da Mancino dichiarazioni oscillanti e contraddittorie su Borsellino (2)
(AdnKronos) - “Fino al 2010 Mancino non aveva nessun ricordo sull'incontro con il giudice Borsellino”, ha aggiunto il pm Di Matteo. "Poi cambia versione anche su altri fronti dichiarando di essere stato 'costantemente aggiornato' su tutte le vicende che, in modo mendaceo, 'in precedenza aveva detto di non ricordare'. Il problema è che Mancino va a dire il falso davanti ai giudici, sapendo l'importanza e la rilevanza della dichiarazione di Claudio Martelli nei confronti di Mori e di altri protagonisti della trattativa”. Nel febbraio del 2017 Nicola Mancino aveva reso dichiarazioni spontanee in aula, al processo trattativa, in cui, parlando dell'incontro con Paolo Borsellino al Viminale disse: "Sull'incontro con il giudice Paolo Borsellino, che non conoscevo fisicamente, ma che in tante mie dichiarazioni non ho mai escluso di avergli potuto stringere la mano, come avevo fatto e stavo facendo nel pomeriggio del primo luglio 1992 con tante personalità convenute a Viminale per gli auguri di rito, si sono dette, diffuse e scritte maliziose e subdole insinuazioni. 'Possibile che non lo conoscesse, che non ricordasse: è reticente, chissà che nasconde'". Un episodio che Mancino sostiene di non ricordare con nitidezza. "Dal telefono interno degli uffici del Dipartimento di pubblica sicurezza mi chiamò il Prefetto Parisi per chiedermi se, trovandosi al Viminale, potevano venirmi a fare gli auguri i giudici Borsellino e Aliquò. Naturalmente risposi affermativamente", aveva ancora detto in aula Mancino. E ricordava anche le dichiarazioni del pentito Gaspare Mutolo che proprio quel giorno veniva interrogato da Borsellino. "Riferì che il suo interrogatorio venne sospeso a seguito di una telefonata proveniente dal Viminale - disse Mancino - Al ritorno dal Viminale al giudice Borsellino che appariva turbato, scuro in volto, inquieto, il pentito Mutolo avrebbe fatto questa osservazione: Invece di essere contento di avere incontrato il ministro... e il giudice interrompendolo, avrebbe detto 'che ministro e ministro, ho incontrato Parisi e Contrada', secondo Mutolo, Contrada già sapeva che Mutolo stava collaborando e che era a disposizione del magistrato". "Quel giorno - proseguiva ancora Mancino nelle dichiarazioni spontanee - faccio notare che in compagnia del giudice Borsellino si recò al Viminale anche il giudice Aliquò che, interrogato dai pm di Palermo, così rispose: 'Il ministro, ovviamente, si era alzato dalla sua scrivania e ci fece accomodare in un salottino, la conversazione dopo i convenevoli, si era incentrata sul fatto che c'erano difficoltà di indagine", e ricorda che "il dottore Aliquò smentendo Mutolo (non si erano incontrati con Contrada) precisa che dopo l'incontro con il ministro, il dottor Borsellino non aveva manifestato segni di nervosismo". Il pm Di Matteo sta proseguendo la requisitoria leggendo una serie di intercettazioni tra Mancino e Loris D'Ambrosio, l'ex consigliere giuridico dell'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.