Mafia: pentito Galatolo, imprenditore Bacchi si prese tutta Palermo
Palermo, 1 feb. (AdnKronos) - L'imprenditore Benedetto Bacchi "si prese tutta Palermo… metteva tutto quello che voleva a Resuttana, alla Noce, a Pagliarelli, a Palermo Centro…”. A parlare è il collaboratore di giustizia, Vito Galatolo, ex boss di Cosa nostra, spiegando agli investigatori la figura dell'imprenditore arrestato Benedetto Ninì Bacchi, il “re” siciliano del gioco on line, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Con lui sono finite in manette altre 30 persone, tutte accusate di aver costituito una rete di affari al servizio delle cosche. I reati contestati vanno dall'associazione mafiosa al riciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori, alla truffa ai danni dello Stato. Secondo gli inquirenti, Bacchi, "grazie alla sua capacità di stringere accordi particolarmente vantaggiosi con Cosa nostra, era riuscito a creare un modello aziendale, tanto efficiente quanto illegale, forte di più di settecento agenzie di scommesse in tutto il territorio nazionale e con tentativi di proiezioni internazionali finanche in Costa d'Avorio tramite l'interessamento di Giuseppe Gelardi - non indagato in questo procedimento - mafioso di Partinico catturato in Costa d'Avorio dove aveva vissuto parte della sua latitanza", dicono gli inquirenti. Per i magistrati "l'imprenditore partinicese aveva strutturato una rete commerciale basata su differenti livelli di responsabilità e, conseguentemente, proporzionali percentuali di distribuzione degli utili". In estrema sintesi, "la base era rappresentata dai singoli centri scommesse che erano coordinati dai vari agenti di zona (personal jokers) che, a loro volta, rispondevano del loro operato ai master territoriali i quali, in ultimo, si relazionavano con i proprietari del sito". L'organizzazione, inoltre, beneficiava dell'importante contributo di diverse figure professionali (consulenti tecnici, commercialisti, esperti di legislazione comunitaria).