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Corruzione: Di Dio (Confcommercio), zavorra per sviluppo, politica reagisca

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Palermo, 4 mag. (AdnKronos) - "La corruzione è una zavorra per lo sviluppo che vale il 2 per cento del Pil globale. Un fenomeno ormai dilagante davanti al quale non bastano sanzioni e azioni repressive. Per arginarla serve una nuova educazione all'etica che parta anche dalle famiglie, primo nucleo di formazione delle future generazioni". Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e vice presidente nazionale di Federmoda, non ha dubbi. "Si è smarrita la strada della dignità - dice all'Adnkronos -. Negli ultimi decenni si è finito con il tollerare la cultura del 'furbetto del quartierino', l'arte di arrangiarsi anche superando i confini del lecito con una cultura ammiccante nei confronti di scorciatoie e opportunismi". All'indomani del blitz della Guardia di finanza che ha portato all'arresto di quattro persone finite ai domiciliari (per altre cinque sono state disposte misure interdittive) nell'ambito di un'inchiesta per corruzione all'Ispettorato del Lavoro di Catania, la numero uno di Confcommercio Palermo non nasconde la sua amarezza. "Viviamo una fase involutiva e i cittadini hanno finito con l'abituarsi a questa piaga, che in tal modo non ha più l'argine della sanzione collettiva. Se chi commette un illecito non viene più messo ai margini, isolato, il rischio è che prevalga una sorta di 'giustificazione', se non peggio assuefazione". Quello che manca secondo Di Dio sono gli esempi. "Si continuano a spendere fiumi di inchiostro sul tema della legalità - puntualizza -, occorrerebbe parlarne meno e metterla più in pratica perché di modelli ne vediamo sempre meno. A parole tutti sanno essere professori di etica...".

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