Casa: direttiva blocca sfratti a Milano, -40% in un anno, fino a 16 rinvii
Milano, 25 mag. (AdnKronos) - Proroga fino a dieci mesi e aumento dei costi a carico dei cittadini: gli sfratti a Milano non seguono l'iter di legge e i continui rinvii fanno crollare il numero degli sgomberi. A farne le spese sono anche imprese e casse dello Stato. A denunciare "anomalie e disfunzioni" è l'Ordine degli avvocati del capoluogo lombardo. Nel mirino c'è una direttiva sugli sfratti da eseguire con l'assistenza della forza pubblica emanata dall'Ufficio notificazioni esecuzioni e protesti (Unep) nel giugno 2016, sostitutiva di una identica di aprile già contestata dall'avvocatura. Falliti, da allora, tutti i tentativi di arrivare a un protocollo condiviso. Nella segnalazione (senza risposta) inviata dall'Ordine al ministro della Giustizia, il provvedimento attribuisce all'ufficiale giudiziario, organo puramente esecutivo delle decisioni dell'autorità giudiziaria, "la facoltà di disporre meri rinvii", spostando l'esecuzione "fino a un termine massimo di 10 mesi". Ciò si traduce in "una proroga surrettizia", con casi limite che contano fino a 16 rinvii. "Siamo stati investiti da una serie di lamentele per una direttiva, in alcun modo condivisa, le cui prescrizioni incidono sull'interesse di persone e imprese, rendendo regola e non più eccezione il rinvio degli sfratti", spiega all'Adnkronos Chiara Valcepina, consigliere dell'Ordine degli avvocati di Milano. Per legge si può differire lo sgombero solo in casi eccezionali, mentre l'Unep introdurrebbe una discrezionalità (non prevista) con risvolti "sull'efficacia del giudicato e dell'esecutività degli atti", secondo l'Ordine. Il risultato è che "L'Unep di Milano esegue pochissimi sfratti e solo dopo un numero di accessi, almeno doppi, se non tripli, rispetto a quanto avviene in altre città", spiega il legale.