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Casa: direttiva blocca sfratti a Milano, -40% in un anno, fino a 16 rinvii (2)

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(AdnKronos) - A Milano il calo degli sgomberi sfiora il 40%. Nell'anno dell'entrata in vigore della direttiva sono stati eseguiti 244 sfratti (-37,60% confrontati con il 2015), rispetto ai 5.343 dell'intera regione (-6,97%). In numeri assoluti fanno peggio solo le province di Cremona (207), Lecco (128) e Sondrio (54), ma nessuna delle 11 segna flessioni percentuali così marcate. I provvedimenti di sfratto emessi in totale (necessità locatori, finita locazione, morosità) sono stati 3.480 a Milano, in calo del 18,02% rispetto al 2015 (11.049 in Lombardia, -10,23%). Le richieste di esecuzione si sono attestate a 31.276 nel 2016, in flessione del 3,02% (59.486 nell'intera regione, -2,91 %). Non ancora disponibili i dati 2017. "Milano sconta già le carenze di personale e organizzative dell'Unep; la direttiva amplifica il problema: è indispensabile che siano presi provvedimenti diretti a dare all'Ufficio un livello di efficienza e celerità adeguati ai costi del servizio". Ogni volta che un ufficiale giudiziario esce per uno sgombero, il proprietario dell'immobile sostiene una spesa di circa 50 euro. "Per lui la beffa è doppia: deve attendere una sentenza per ciò che gli è dovuto e deve pagare per riaverlo. Un paradosso complesso da spiegare ai propri assistiti", sottolinea la Valcepina. Non solo. "La direttiva equipara i casi, senza distinguere tra sfratti veri (soggetti a preavviso) o provvedimenti di urgenza (non ritardabili) e senza badare alle tipologie d'uso degli immobili". Questo si traduce "in tempi e costi maggiori che incidono sull'appetibilità del bene e sul suo prezzo di vendita, con perdita per debitore, creditori e nuovo proprietario. In sostanza, i lunghi rinvii svalutano l'immobile e determinano un danno per il singolo, l'impresa o lo Stato che non possono disporre di quel bene", chiosa l'avvocato.

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