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Sanità: da Università Verona nuovo approccio terapeutico per malattie autoimmuni (3)

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(AdnKronos) - Attraverso l'utilizzo di tecniche avanzate di microscopia intravitale, il team scaligero ha, inoltre, dimostrato che le nanovescicole bloccano la migrazione dei linfociti circolanti all'interno del cervello, un processo fondamentale per lo sviluppo della sclerosi multipla. “In tutte le malattie infiammatorie – aggiungono i ricercatori - il primum movens della riposta immunitaria è rappresentato dalla migrazione delle cellule immuni circolanti, chiamate anche globuli bianchi o leucociti, dai vasi sanguigni nei tessuti dove si sviluppa il processo patologico. Nel caso di malattie infiammatorie non dovute ad infezioni, come le malattie autoimmuni, il processo infiammatorio e la migrazione dei leucociti non hanno più un ruolo di difesa dell'organismo, ma un ruolo patologico critico provocando un importante danno tessutale". "Infatti, le malattie autoimmuni sono dovute a un “errore” del sistema immunitario, il quale dirige le proprie potenzialità offensive contro tessuti propri dell'organismo anziché contro gli agenti infettivi. Ne derivano gravi danni tessutali con conseguente sviluppo di malattie diverse a seconda dell'organo e tessuto colpito. L'inibizione del traffico leucocitario costituisce quindi un approccio terapeutico molto potente nelle malattie autoimmuni e l'utilizzo della terapia a base di nanovesicole potrebbe impedire l'entrata di cellule leucocitarie dannose nei tessuti bersagliati dal sistema immunitario”, spiegano.

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