'Medici millennial' connessi, multidisciplinari e social
Roma, 22 giu. (AdnKronos Salute) - Connessa, multidisciplinare e social: la generazione dei medici millennial passa più di un'ora al giorno online (l'84%) e 360 ore all'anno in rete per motivi personali, soprattutto da device mobili, privilegiando Facebook tra i social network (82%). E' la fotografia scattata dalla prima indagine in Italia dedicata ai millennial della salute, ideata e sviluppata da Havas Life con Ipsos e realizzata con il supporto incondizionato di Sanofi, presentata nell'ambito del progetto 'Generation Now - Italian Edition'. La ricerca ha coinvolto un campione di 152 medici con età media di 31 anni, di cui 61% specializzandi e 39% già specializzati con buona distribuzione tra le varie specializzazioni mediche, con lo scopo di identificare attitudini e comportamenti che possano avere un impatto sullo sviluppo della medicina del futuro. Dall'indagine emerge come quella dei medici nati negli anni '80, e diventati maggiorenni nel nuovo millennio, sia una generazione iper-connessa, che comprende il digitale e reagisce efficacemente alle sue molteplici evoluzioni e incarnazioni. Il 100% degli intervistati dichiara di fare uso di smartphone, il 90% di un computer portatile, il 70% di tablet, e solo il 41% di computer fisso. I medici millennial sono anche molto presenti sui social media: soltanto il 7% degli intervistati dichiara di non avere alcun profilo. Dopo Facebook, il social network più utilizzato è Instagram (41%, in leggera controtendenza rispetto alla maggior parte dei loro coetanei". Solo il 37% utilizza LinkedIn. Per i giovani medici la tecnologia "implica la possibilità di un aggiornamento continuo, una sempre maggiore possibilità di accesso alle informazioni, di confronto e condivisione". Soltanto il 16% del campione evidenzia aspetti negativi nel proprio profilo di "medico 2.0", tra questi la maggiore complessità dell'attività medica (tra eccessiva burocrazia, de-personalizzazione del rapporto medico-paziente, medicina difensiva e minore fiducia del paziente verso il medico) viene citata dal 13% degli intervistati, mentre la maggiore incertezza sul proprio futuro solo dal 7%. Per i medici millennial il futuro del mondo della salute dei prossimi 15 anni sarà sempre più guidato dalle evidenze scientifiche (74%) ma integrato al progresso della tecnologia (81%): per la quasi totalità degli intervistati sarà molto importante tenersi aggiornati sugli sviluppi tecnologici e "le decisioni di trattamento saranno guidate in maniera sempre crescente dai dati scientifici". Inoltre, la tecnologia "avrà un ruolo di facilitatore e semplificatore, un alleato nella pratica clinica a vantaggio della presa in carico multidisciplinare del paziente". La tecnologia giocherà anche un ruolo chiave nell'influenzare la relazione tra medico-paziente: per la maggior parte dei millennials (76%), soprattutto tra chi non è ancora specializzato (83%), prevale la convinzione che la tecnologia avrà un effetto migliorativo sul rapporto medico-paziente. Soltanto il 25% pensa che il più facile accesso alle informazioni non avrà conseguenze su questa relazione. Infine, per i medici 2.0 dare ai pazienti la possibilità di avere accesso con continuità e ovunque si trovino a contenuti e servizi dedicati porterà a "renderli anche degli interlocutori più consapevoli, trasformando il rapporto medico-paziente all'insegna di una migliore interazione".