Caso Yara: Dna e movente, tutti gli indizi contro Bossetti/scheda
Milano, 10 ott. (AdnKronos) - E' il 26 novembre 2010 quando di Yara Gambirasio, 13 anni, scompare da Brembate di Sopra, comune in provincia di Bergamo. La giovane ginnasta va in palestra per consegnare uno stereo, poi il buio la ingoia lungo la strada verso casa. Tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, il corpo viene trovato in un campo incolto a Chignolo d'Isola. L'autopsia svela i colpi alla testa, le coltellate alla schiena, al collo e ai polsi. Nessuna mortale, il decesso arriva quando alle ferite si aggiunge il freddo. Su leggings e slip della vittima c'è una traccia di Yara e 'Ignoto 1', ma per arrivare a dare un nome al presunto assassino ci vorranno quasi quattro anni di indagini. Un'inchiesta unica al mondo: oltre 118mila utenze telefoniche controllate, più di 25mila profili genetici nelle mani di polizia scientifica e Ris. Il 16 giugno 2014 arriva la svolta: Massimo Bossetti, muratore di 44 anni e padre di tre figli, viene fermato con l'accusa di omicidio con l'aggravante delle sevizie e della crudeltà, oltre che dall'aver approfittato della minore difesa, data l'età della vittima. Contro di lui, a dire dell'accusa, diversi elementi: il Dna, le celle telefoniche, il furgone ripreso dalle telecamere, le fibre tessili e le sfere metalliche trovate su Yara. Prove che portano i giudici di primo grado e quelli di appello a emettere la sentenza di ergastolo e che ora sono al centro dell'udienza in Cassazione, l'ultima possibilità che ha Bossetti di dimostrare la sua innocenza. I giudici della Suprema Corte potranno confermare la condanna oppure annullarla e concedere un nuovo processo. Ben 23 le eccezioni sollevate dalla difesa, a partire dal profilo genetico su cui si regge l'accusa.