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Palermo, maltempo fa strage: 10 morti Sterminate due famiglie

AdnKronos
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Palermo, 4 nov. (AdnKronos) - Dieci vittime. E' drammatico il bilancio dell'ondata di maltempo che ha colpito il Palermitano. La furia dell'acqua e del fango ha ucciso ieri un uomo a Vicari, mentre nove persone , tra cui due bambini, sono morte a Casteldaccia. La villetta di contrada Dagali Cavallaro in cui si trovavano è stata travolta dal fango dopo che il fiume Milicia è esondato. All'interno dell'abitazione, poco prima della tragedia c'erano dodici persone, due nuclei familiari. I morti sono due bambini di uno e tre anni, un ragazzo di 15 anni e 6 adulti. Un uomo è riuscito a salvarsi arrampicandosi su un albero posto nelle immediate vicinanze della villetta, mentre altre due persone, un adulto e una bambina, al momento della esondazione non erano presenti in casa in quanto si erano allontanati poco prima per effettuare una commissione. Sul posto sono accorsi Vigili del fuoco, Carabinieri e Polizia che hanno transennato tutta la zona. E' arrivato all'alba anche il medico legale. LE VITTIME - Le vittime vivevano tra Casteldaccia, Palermo, Santa Flavia e Bagheria, sempre nel palermitano. La più piccola aveva appena un anno e si chiamava Rachele Giordano. Ecco i nomi delle altre persone morte: Francesco Rugò, 3 anni; Federico Giordano, di 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni e moglie di uno dei tre sopravvissuti, Giuseppe Giordano; il nonno Antonino Giordano, 65 anni, e la moglie Matilde Comito, 57 anni. E ancora, il figlio Marco Giordano, di 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; infine Nunzia Flamia, 65 anni. A Vicari, invece, ha perso la vita Alessandro Scavone di 44 anni, trovato morto dai Vigili del fuoco. Un altri ragazzo, Salvatore D'Amato, è stato trovato vivo. Adesso si cerca un medico nella zona di Corleone di cui si sono perse le tracce ieri sera. LA FURIA DI ACQUA E FANGO- L'acqua e il fango proveniente dal fiume Milicia hanno sfondato i vetri della villetta di Casteldaccia, raccontano i soccorritori che sono intervenuti subito dopo la tragedia nell'abitazione che si trova a poche centinaia di metri dal fiume esondato. "Non c'è stato il tempo per salvarsi - dicono - Una sola persona è riuscita a salvarsi solo perché è salito su un albero". L'acqua e il fango hanno raggiunto il tetto della casa. La villa, che si trova a poche centinaia di metri dal fiume Milicia esondato, è su un'unica elevazione. Questa mattina c'è la devastazione. Un camper finito contro un muro, due auto accartocciate, sedie a sdraio sul tetto, e ancora oggetti sparsi su tutto il terreno. Le salme delle nove persone morte sono state recuperate dai sommozzatori dei Vigili del fuoco. "UNA TRAGEDIA IMMENSA" - "Una tragedia immensa, infinita. Non ci sono parole". Il sindaco di Casteldaccia (Palermo) Giovanni Di Giacinto è visibilmente sotto choc. Ha trascorso tutta la notte davanti alla villetta di contrada Dagali. "E' stato straziante - dice Di Giacinto all'Adnkronos - Sono andato via da lì solo poco fa. Stiamo parlando di nove persone, tra cui dei bambini piccoli. Solo una persona è riuscita a salvarsi solo perché è riuscito a salire su un albero". "Ieri sera qui non pioveva neppure tanto - aggiunge il sindaco, ex deputato regionale siciliano - e il fiume non era particolarmente ingrossato. Una tragedia terribile. Immagino che l'acqua sia venuta già dall'entroterra". La villetta sommersa si trova a circa 100, duecento metri dall'argine del fiume. O da quello che rimane dell'argine del fiume". Il sindaco annuncia per i prossimi giorni il lutto cittadino a Casteldaccia. DISPERSO UN MEDICO A CORLEONE - Risulta ancora disperso il medico Giuseppe Liotta, 40 anni, che ieri sera si stava recando all'ospedale di Corleone (Palermo) per il cambio turno. Per cercarlo sarà utilizzato anche un drone . La sua auto è stata rinvenuta all'incrocio tra la Strada Statale 18 e la Strada provinciale 96, chiusa a chiave. Con ogni probabilità, vista la situazione, con l'acqua e il fango che stavano sommergendo la strada, il medico è sceso dalla sua auto per cercare di salvarsi. Il telefono cellulare risulta spento da ieri. Gli ultimi contatti sono stati registrati con i suoi parenti a cui il medico ha detto di essere preoccupato per il maltempo.

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