Battisti: familiari vittime, non vendetta ma giustizia
Caltana di S.Maria di Sala (Ve), 18 feb. (AdnKronos) - 'Non vendetta, ma giustizia'. All'insegna di questa volontà si è svolta oggi pomeriggio a Caltana di S. Maria di Sala (Venezia), la cerimonia pubblica in ricordo di Lino Sabbadin, Pierluigi Torreggiani e Andrea Campagna, uccisi dai Pac 40 anni fa, crimini per i quali è stato condannato Cesare Battisti. Ed è stata una cerimonia molto commovente per Adriano Sabbadin, il figlio del macellaio ucciso dai terroristi rossi il 16 febbraio del 1979, e per i familiari di Andrea Campagna, il giovane agente della Digos ucciso a Milano il 16 aprile dello stesso anno. Mentre il figlio di Pierluigi Torreggiani, Alberto, all'ultimo minuto non è potuto intervenire per un impegno improvviso. Dopo l'Inno di Mameli suonato dalla Junior Band del Veneto e la deposizione di una corona d'alloro sotto la targa che ricorda Lino Sabbadin, nella piazzetta a lui intitolata nei pressi della macelleria dove fu ucciso 40 anni fa dai terroristi rossi, il momento forse più commovente è stata la lettura della lettera della nipote di Andrea Campagna, Chiara: "Non tutti sanno che il mio secondo nome è Andrea, il nome di mio zio, che sono orgogliosa di portare". E ricordando l'omicidio dello zio nella lettera la giovane scrive tra l'altro: "Non so se Battisti ha mai pensato che con un suo semplice gesto avrebbe portato via la mia giovinezza, e stravolto la vita di tutta una famiglia per sempre". (segue)