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Mafia: teste poliziotta, 'Scarantino era geloso della moglie, controllava gli agenti'

AdnKronos
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Caltanissetta, 9 set. (AdnKronos) - L'ex pentito Vincenzo Scarantino, nel periodo in cui era a San Bartolomeo a mare, nel 1995, quando decise di collaborare con la giustizia, "era molto geloso", al punto che "guardava negli occhi tutti i poliziotti maschi perché era convinto che guardassero la moglie Rosalia". Lo ha detto Margherita Giunta, la poliziotta dello Sco di Roma che sta deponendo, come teste dell'accusa, al processo sul depistaggio sulla strage di via D'Amelio. La sovrintendente in quel periodo era stata inviata in Liguria per seguire la famiglia Scarantino. "Mi occupavo della moglie e dei bambini", dice rispondendo alle domande del pm Stefano Luciani. "Venni mandata in Liguri da Scarantino perché veniva richiesta una figura femminile. E fummo prese da tutte le sezioni della Squadra mobile - racconta - Serviva una donna perché Scarantino era con la moglie e i figli, e la donna si interessava della tutela della signor Scarantino". "Aiutavo i bambini a fare i compiti a scuola, la bimba di 10 anni faceva ancora la terza elementare - dice ancora - Scarantino era una persona molto pesante, non vedevo l'ora di uscire da quella casa".

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