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Mafia: gip, 'nonostante sequestro imprese figlio boss Agate continuava a gestire le attività'

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AdnKronos
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Palermo, 14 ott. (AdnKronos) - L'indagine che all'alba di oggi ha portato all'arresto del commercialista Maurizio Lipani, accusato di peculato e autoriciclaggio, ha rivelato che "nonostante l'adozione di sequestro" delle attività commerciali, Epifanio Agate, figlio del boss mafioso Mariano Agate, e la moglie Rachele, entrambi arrestati oggi, "continuavano a porre in essere atti di gestione delle due attività imprenditoriali mantenendo contatti con i clienti, riscuotendo crediti dell'impressa in sequestro giudiziaria e proseguendo le relazioni commerciali con i fornitori". Lipani è stato interrogato dalla ia il 19 febbraio scorso sull'andamento delle imprese amministrate e "non è stato in grado di fornire alcuna concreta indicazione". Le risposte fornite dal commercialista sulla gestione delle aziende sequestrate hanno determinato "l'avvio di ulteriori indagini di natura bancaria". E proprio la disamina delle operazioni bancarie sospette inizialmente segnalate e le verifiche effettuate in seguito sulla movimentazione, hanno permesso di accertare che Lipani, accusato di essersi intascato oltre 350 mila euro, aveva oltre 300 conti correnti, e aveva fatto centinaia di prelievi.

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