Palermo: caso Arata, Miccichè in Procura per essere sentito come teste (2)
(Adnkronos) - Arata e Nicastri, arrestati di recente, sono accusati di corruzione e intestazione fittizia di beni. Il nome di Miccicè era venuto fuori da una intercettazione, quando Paolo Arata “ricorreva nuovamente al presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè”, come scriveva la Dia nell'informativa inviata alla Procura. Nel documento veniva ricostruito "il tentativo dell'onorevole Miccichè di coinvolgere l'assessore Girolamo Turano nello sviluppo dei progetti della Solgesta srl”, una delle aziende del duo Arata-Nicastri. Durante una telefonata il 6 luglio del 2018 squillò il telefono di Arata infettato con il virus Trojan. Dall'altro capo della cornetta c'era Alberto Dell'Utri, fratello dell'ex senatore Marcello, condannato per mafia. Emerse la necessità di parlare con Miccichè. Tre giorni dopo Paolo Arata inviò un messaggio a Miccichè: “Giovedì sono a Palermo, ci possiamo incontrare? Ho urgenza di aggiornarti. Grazie Paolo Arata”. E subito dopo Miccichè chiamò Arata e fissò un incontro per il 12 luglio all'Ars. L'ex consulente del Carroccio si sarebbe rivolto a Miccichè per avere un contatto con Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività produttive. I pm vogliono capire da Miccichè come nacque quel contatto e perché.