Mafia: maxi sequestro Dia Palermo per 250 mln contro clan Galatolo (2)
Palermo, 20 feb. (Adnkronos) - Gli investigatori della Dia palermitana sono riusciti a raccogliere una serie di elementi che hanno fatto emergere come 'cosa nostra' si sia infiltrata nelle attività del locale Mercato, sia direttamente sia a mezzo di prestanome, considerata l'influenza esercitata all'interno di esso dalla famiglia mafiosa dell'Acquasanta, facente capo al noto clan dei Galatolo. Lo riferisce una nota della Dia di Palermo. Il sequestro ha colpito le attività economiche riconducibili, direttamente ed indirettamente, a Angelo e Giuseppe Ingrassia, Pietro La fata, Carmelo e Giuseppe Vallecchia, tutti palermitani, ritenuti vicini e contigui a 'cosa nostra, in particolare alla famiglia mafiosa dei Galatolo. I cinque, "titolari di vari stand all'interno del mercato ortofrutticolo -spiega la Dia- profondi conoscitori del metodo di funzionamento dello stesso, monopolizzavano l'attività del mercato palermitano anche attraverso l'utilizzo dei servizi forniti dalla Cooperativa 'Carovana Santa Rosalia' (compravendita di merce, facchinaggio, parcheggio, trasporto e vendita di cassette di legno e materiale di imballaggio)". Le dichiarazioni rese da numerosi collaboratori di giustizia, hanno evidenziato il totale controllo da parte di 'cosa nostra' di un importante settore economico locale, provocando da un lato una grave distorsione del mercato ed eliminando, di fatto, qualsiasi forma di concorrenza con la conseguente imposizione dei prezzi, garantendo all'organizzazione criminale, la possibilità di conseguire ingenti guadagni attraverso attività solo apparentemente lecite. (segue)