Roma, 26 mar. (Adnkronos) - Aprire il cuore alla dolcezza del perdono di Dio. E' l'invito di Papa Francesco, contenuto nell'omelia della messa che il Pontefice ha presieduto questa mattina nella 'Casa Santa Marta' in Vaticano, alla presenza degli ospiti della 'Domus'. Ogni uomo vive la "notte del peccatore", ha detto il Papa, ma Gesu' ha una "carezza" per tutti. Quando Giuda esce fuori dal Cenacolo per portare a termine il tradimento di Gesu', fuori - riferisce l'evangelista Giovanni - "e' notte". Parte da questa annotazione ambientale la breve riflessione di Papa Francesco - riportata sul sito della Radio Vaticana - che si spinge poi a sondare in profondita' la coscienza umana. La notte che avvolge Giuda - osserva il Papa - e' anche la notte in cui brancola il suo cuore. E' quella peggiore la "notte del corrotto", una "notte definitiva, quando il cuore si chiude" in un modo "che non sa, non vuole uscire" da se'. Diversa, prosegue il Santo Padre - e' invece la "notte del peccatore", una notte "provvisoria" che noi tutti "conosciamo". Quanti giorni di questa notte "abbiamo avuto", quanti "tempi - insiste il Papa - quando la 'notte' giunge ed e' tutto buio nel cuore…". Poi la speranza si fa largo e ci spinge a un nuovo incontro con Gesu'. Di questa "notte del peccatore", ribasce, "non abbiamo paura". "La cosa piu' bella e' dire il nome del peccato", confessandoli, e fare cosi' l'esperienza di San Paolo che affermava "che la sua gloria era Cristo crocifisso nei suoi peccati. Perche'? Perche' lui, nei suoi peccati, ha trovato Cristo crocifisso che lo perdonava". La realta' del perdono - o meglio, seconda la liturgia odierna, "il gustare la dolcezza del perdono" - e' stata la seconda realta' sulla quale Papa Francesco ha sviluppato l'omelia. "In mezzo alla 'notte', alle tante 'notti', ai tanti peccati che noi facciamo, perche' siamo peccatori, c'e' sempre - assicura Papa Francesco - quella carezza del Signore" che fa dire: "Questa e' la mia gloria. Sono un povero peccatore, ma Tu sei il mio Salvatore!". Ricordando lo sguardo con cui Gesu' perdono' Pietro dopo il suo rinnegamento, il Papa conclude invitando ad "aprire il cuore e gustare la dolcezza del perdono": "Pensiamo che bello e' essere santi, ma anche che bello e' essere perdonati (…) Abbiamo fiducia in questo incontro con Gesu"' e "nella dolcezza del suo perdono".