Arte: la Sapienza misura l'emozione della grande bellezza (2)
(Adnkronos) - I risultati confermano le osservazioni fatte dallo stesso gruppo di ricerca del dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza, durante l'osservazione di quadri di Tiziano o di Jan Vermeer raffiguranti ritratti oppure soggetti religiosi, esposti un anno fa a Roma presso le Scuderie del Quirinale: anche in quell'occasione l'emozione provata dalle persone durante l'osservazione di tali ritratti era molto maggiore di quella provata durante l'osservazione di quadri a contenuto religioso o paesaggistico. E' noto infatti nelle neuroscienze che il viso è una sorgente importante di informazioni per le interazioni sociali con i nostri simili. I risultati ottenuti dallo studio sul Mosè di Michelangelo sono stati inviati al Congresso mondiale di Bioingegneria (Ieee-Embs) che si terrà ad Chicago nel prossimo mese di agosto. I risultati del gruppo della Sapienza sulla percezione delle opere d'arte sono in fase di applicazione anche per gli spazi architettonici di cui è ricco il patrimonio culturale italiano, quali per esempio il Colosseo o i Fori romani. Questi studi aprono nuove strade alla comprensione della capacità del cervello umano di 'far sentire' le emozioni in maniera più o meno intensa durante la contemplazione estetica delle opere d'arte, e di come queste siano generate dagli artisti per provocare emozioni nei visitatori. La sperimentazione con il Mosè si è avvalsa del contributo di Cesare Cundari e Gian Maria Bagordo del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura della Sapienza di Roma.