Forum Terzo Settore, nuovo governo dia priorità a lotta a disuguaglianze
Roma, 22 gen. (Labitalia) - "In questi giorni stiamo lavorando per presentare alle varie forze politiche un documento con tutte le nostre priorità. E sicuramente i temi per noi fondamentali sono quelli su cui lavoriamo da sempre: lotta alle disuguaglianze, welfare, accoglienza e integrazione, inclusione sociale, promozione culturale, tutela dell'ambiente". Lo annuncia a Labitalia Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, che rappresenta 141.000 enti associati in 84 reti nazionali degli ambiti del volontariato, dell'associazionismo, della cooperazione sociale, della solidarietà internazionale, della finanza etica, del commercio equo e solidale. "Una buona chiave di lettura per tenere insieme i vari aspetti -spiega Fiaschi-sono gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, e fin da ora possiamo dire che auspichiamo un impegno serio del futuro governo in questa direzione". Nella legislatura appena chiusa, tra le altre cose, è stata approvata la riforma del Terzo Settore, della quale proprio in questi giorni stanno uscendo i regolamenti. "Il processo di elaborazione della nuova normativa ci ha visti profondamente coinvolti e l'impianto ad oggi ci convince: la riforma dà finalmente una definizione di Terzo Settore, ne amplia il perimetro, introduce norme per promuovere la trasparenza degli enti e strumenti di finanza sociale, dà sostegno alle reti, apre all'impresa sociale, migliora il 5 per mille", osserva la portavoce. Fiaschi coglie, però, anche qualche criticità nella riforma: "Ad esempio -spiega- il mancato coordinamento con norme specifiche preesistenti, che rischia di alterare il quadro complessivo che si è riusciti a costruire. Alcune parti della riforma, inoltre, restano non sufficientemente chiare e richiedono un'urgente interpretazione. Sappiamo che il successo delle nuove norme si misurerà nel tempo, e anche per questo è molto importante che le istituzioni di domani accompagnino, proseguendo nella direzione intrapresa, il percorso che deve ancora concludersi". Il Forum è il principale organo di rappresentanza del Terzo Settore, così come certificato dal ministero del Lavoro: le organizzazioni aderenti aggregano più di 2,5 milioni di volontari e oltre 500.000 lavoratori retribuiti. Il valore economico delle realtà del Forum oggi supera i 12 miliardi di euro. Altro intervento di rilievo che riguarda il Terzo Settore è stata la riforma del Servizio civile, diventato ora universale. "L'apertura a tutti i giovani, italiani e stranieri, che vogliano fare quest'esperienza -osserva Fiaschi-vuol dire dare loro più opportunità significative di formazione, crescita personale e professionale, relazioni sociali e, non da ultimo, orientamento e accesso al lavoro". E per quanto riguarda gli enti, tra le innovazioni principali del nuovo Scu (Servizio civile universale) "c'è il passaggio dalla progettazione annuale a una programmazione triennale", dice Fiaschi che prosegue: "Questo comporta che le varie organizzazioni dovranno lavorare insieme per realizzare gli obiettivi, integrando le loro attività interne e svolgendole anche con altri". Tra le varie misure varate nella legislatura (e quindi nei tre governi che si sono succeduti), una di quelle di maggior impatto sul sociale, sottolinea poi Fiaschi, è "sicuramente l'introduzione del Reddito di inclusione, che, insieme alle norme relative al sistema dei servizi sociali, è stato molto positivo, anche se la misura è solo l'inizio per affrontare seriamente il problema della povertà nel nostro Paese". "Il successo o meno del Rei -commenta la portavoce del Forum del Terzo Settore- dipenderà dagli sviluppi futuri: per avere un reale impatto sociale, infatti, si deve puntare a un carattere universalistico e a una strategia più strutturata. Sempre sul tema della povertà è importante menzionare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, nato nel 2016 da un'alleanza tra governo e Fondazioni di origine bancaria". Infine, Claudia Fiaschi, parlando del tema dell'immigrazione, spiega: "Abbiamo sempre ritenuto necessario un approccio che vada oltre le logiche emergenzialiste e securitarie, e che investa nella cooperazione con i Paesi da cui partono i migranti". "Le ong sono state ingiustamente vittime di una delle cosiddette 'campagne di fango' da parte dei mezzi di informazione, e proprio pochi giorni fa abbiamo richiamato le responsabilità della politica in una generale ondata denigratoria contro il Terzo Settore", aggiunge. "La politica del contenimento -avverte Fiaschi- non può essere la soluzione: quello di cui c'è bisogno sono canali umanitari sicuri, rilancio del dialogo con i Paesi africani, gestione dei flussi condivisa con il resto d'Europa e sistema di accoglienza che riesca a coniugare diritti e legalità facilitando il processo di integrazione delle persone migranti". "La carta per la Buona Accoglienza, sottoscritta da Anci, ministero dell'Interno e Alleanza delle Cooperative italiane rappresenta un buon esempio da questo punto di vista", conclude Fiaschi.