Def, riunione capigruppo sospesa. Brunetta: "Vogliamo la lettera di Padoan"
Scintille tra Renato Brunetta e Laura Boldrini nella conferenza dei capigruppo alla Camera che deve dettare i tempi per l'approvazione in aula del Def prevista a partire da domani. La riunione ha avuto un brusco stop dopo la richiesta di Forza Italia di vedere la lettera che il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan avrebbe inviato alla Commissione Ue per avvertire che l'Italia ha rinviato dal 2015 al 2016 il pareggio di bilancio, come previsto dal Documento di Economia e Finanza. "Non possiamo approvare un Def al buio", ha detto Brunetta. "Conoscere il contenuto di quella lettera è fondamentale, perché rinviare di un anno il pareggio strutturale di bilancio non è cosa da poco. Vuol dire che il governo ha una visione negativa dell'andamento dell'economia e vuol dire che la finanza pubblica non consente di rispettare i vincoli", ha affermato. Il giallo - La tensione è arrivata al punto da far sospendere la seduta. "La presidente Boldrini si è alzata e se ne è andata", racconta Brunetta, "speriamo che sia andata a chiedere al governo della lettera del ministro Padoan. Io da qui non mi muovo...". Poi in una nota ha spiegato: "Renzi e Padoan, messi alle strette dalla nostra lettera inviata al presidente della Repubblica lunedì 13 aprile, inventano di avere inviato notifica formale alla Commissione europea per ottenere il rinvio al 2016 del pareggio di bilancio strutturale attualmente previsto per il 2015. Peccato che la Commissione europea non abbia ricevuto nulla. La vicenda è grottesca e inquietante. Basta con le bugie e le fanfaronate. Renzi riferisca in Parlamento. Altro che decreto sull'Irpef di venerdì santo!". Il testo della lettera - In serata la lettera viene diffusa dal ministero e battuta dalle agenzie di stampa: "Il Def serve come risposta del governo italiano agli effetti della pesante recessione che ha colpito l'economia nel 2012 e 2013, attraverso misure concrete per aumentare la crescita potenziale nel medio termine e per l'attuazione di audaci riforme strutturali. Il governo italiano, nel rispetto della clausola delle circostanze eccezionali, come prevista nella legge di pareggio di bilancio ha deciso di accelerare il pagamento dei rimanenti debiti pubblici arretrati per ulteriori 13 miliardi, che aumenteranno il rapporto debito/pil nel 2014". Il piano per riallineare i conti pubblici, si legge nella lettera, è illustrato nel dettaglio nel capitolo 3 del Def. Assicurando il pareggio strutturale nel 2016, il governo "procederà nel periodo 2014-2017 con un piano di privatizzazioni di circa lo 0,7 per cento di pil all'anno". Il governo annuncia infine che per il restante 2014 i risparmi della spending review "saranno usati per finanziare un ambizioso piano per ridurre il cuneo fiscale e aumentare la crescita potenziale dell'Italia nel breve e medio termine". "La Commissione prende atto della deviazione temporanea annunciata e il rinvio fino al 2016 del raggiungimento dell'obiettivo a medio termine. La Commissione valuterà il percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine" è questa la risposta del vice-presidente della Commissione Ue, Siim Kallas, risponde alla lettera di Padoan