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Fiere: East Afripack dal 9 settembre a Nairobi (2)

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(Adnkronos) - Secondo una ricerca Unido, l'industria italiana è il terzo fornitore dell'area Eac per le tecnologie legate al confezionamento. L'export è ancora contenuto in valore assoluto (6 milioni di euro) ma registra incrementi costanti (+5,6% fra 2013 e 2012). Le prospettive del mercato africano sono rilevantissime: Etiopia, Nigeria, Tanzania e Repubblica Democratica del Congo figurano tra i 9 paesi che contribuiranno di più alla crescita della popolazione mondiale dai 7 miliardi di oggi ai 9 miliardi previsti entro il 2050. Le soluzioni tecnologiche presentate da East Afripack possono dare un contributo fondamentale alla soddisfazione della domanda di consumo. Ma una risposta molto utile può arrivare anche dalla pasta, alimento ideale per gli standard ambientali africani. Circa 14 milioni di tonnellate di pasta vengono consumate nel mondo, di cui solo il 6% in Africa, la cui popolazione pesa per il 15% del totale mondiale. La Tunisia è il terzo paese nella classifica del consumo pro capite con 11,9 chili (26 l'Italia e 12,3 il Venezuela). Inoltre, Tunisia, Etiopia e Sud Africa sono già paesi produttori, ma coprono soltanto poco più della la metà del fabbisogno interno. Anche in questo senso c'è dunque un mercato potenziale di grande interesse, al cui sviluppo rispondono numerose iniziative, fra cui quelle dell'italiana Pavan, uno degli espositori di East Afripack. Il gruppo detiene il 35% del mercato mondiale delle tecnologie che vanno dal trattamento delle materie prime (i cereali) fino al pacchetto di pasta pronto per il consumo. Entro il 2018 Pavan prevede di realizzare il 20% del proprio giro d'affari in Africa. "Siamo presenti in 130 paesi del mondo - spiegano dal quartiere generale di Galliera Veneta, in provincia di Padova - e negli ultimi dieci anni abbiamo installato 60 linee, di cui 20 in Etiopia".

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