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Crisi: in Umbria sindacati dal cardinal Bassetti per piano unitario

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Perugia, 6 set. - (Adnkronos) - "Deve finire la precarietà del lavoro, perché disumana e lede la dignità della persona. Il lavoro è democrazia e se non c'è partecipazione democratica la crisi si accentua. Siamo assolutamente unitari perché c'è un forte attacco al lavoro, alla centralità della persona e al bene comune. Per questo abbiamo deciso, insieme, di aprire una "Vertenza Umbria". E' questo il messaggio che oggi i tre segretari generali regionali Mario Bravi (Cgil), Ulderico Sbarra (Cisl) e Claudio Bendini (Uil) hanno portato al cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Ceu, ricevuti nel palazzo arcivescovile per un confronto-dialogo costruttivo che si pone nel segno della continuità. Sarà redatto, a breve, un documento congiunto sull'emergenza lavoro in Umbria, che riguarda un terzo dei lavoratori e dei nuovi assunti con contratti atipici 9 su 10 e 165 vertenze regionali collettive, dove sono in primo piano l'Ast di Terni, la Merloni di Nocera Umbra, il settore delle costruzioni e la chimica ternana. A riguardo, è stata sottolineata anche la necessità di una maggiore responsabilità sociale delle imprese. I tre segretari hanno evidenziato al cardinale che "il primo problema dell'Umbria è il lavoro, che non è solo reddito, ma è dignità della persona, come ha detto di recente Papa Francesco, influenzando la discussione riguardante l'Ast di Terni. Non basta avere il salario sociale, ma occorre un lavoro vero». A riguardo il cardinale Bassetti ha ricordato l'incisività dell'intervento del Santo Padre, che va esteso a tutte le altre situazioni in cui la crisi colpisce il lavoro: la flessibilità deve portare alla stabilità e le leggi del mercato non possono basarsi sulla "precarietà infinita".

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