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Renzi, nuovo condono fiscale per chi ha capitali all'estero e per chi ha evaso in Italia

Nicoletta Orlandi Posti
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Il governo Renzi ha bisogno di far cassa e punta sul recupero dei capitali ben occultati nei paradisi fiscali, ma anche a quelli detenuti in nero nel nostro Paese, ovvero il mancato pagamento di Irpef, Ires, addizionali, Iva e Irap. La scorsa notte, rivela Repubblica, la Camera ha approvato l'81esimo condondo dall'Unità d'Italia con l'obiettivo di far emergere circa 30 miliardi. Condono che prevede un'autodenuncia, nessun anonimato, pagamento intero delle tasse con la normale aliquota ma sconto sulle sanzioni e “scudo” su varie sanzioni penali che sono connessi con la costituzione della provvista “in nero”: ovvero omessa dichiarazione, dichiarazione fraudolenta o infedele. Restano invece i reati di falsa fatturazione e quelli connessi con le attività mafiose. “Scudo” anche nei confronti del nuovo reato di autoriciclaggio che non scatterà per chi partecipa alla voluntary disclosure. Chi rientra entro il 30 settembre del 2015 e relativamente a violazioni antecedenti il 30 settembre di quest'anno dovrà pagare le tasse per ciascun anno con la propria aliquota marginale anche se potrà farlo in tre rate. Gli sconti ci saranno invece sulle sanzioni che saranno ridotte alla metà per chi far rientrare capitali da Stati che stanno nella white list (ovvero si pagherà l'1,5 per cento degli importi non dichiarati), mentre per chi ha soldi in paesi black list, come la Svizzera (dove sta l'80 per cento dei capitali italiani) la sanzione sale al 3 per cento. Le stime - Le stime sul rientro calcolate da Repubblica parlano di un 20% dei contribuenti che in passato hanno cumulato “tesoretti” in Svizzera o in altri paradisi fiscali. Visto che lo stock dei capitali italiani all'estero, non denunciati o solo parzialmente conosciuti, ammonta a circa 150 miliardi, la cifra che dovrebbe rientrare in patria ammonterebbe a circa 30 miliardi. Per la metà, circa 15 miliardi, si stima che si tratteranno di risorse completamente sconosciute al fisco: su questa cifra chi opta per la “voluntary” dovrà pagare tutte le imposte evase (soprattutto Ires e Irpef) con una aliquota media del 37%: in tutto 5,5 miliardi. L'altra metà, sempre secondo previsioni accurate, cioè altri 15 miliardi, potrebbe essere già nota al fisco, ma non si sono pagare le regolari tasse sulle “cedole”: calcolando un rendimento standard del 5%, che verrà tassato al 27%, per cinque anni, l'aliquota media sarà del 6,75%: in tutto un miliardo. La palla a Palazzo Madama - La legge ora deve passare in Senato per essere approvata, ma già c'è chi annuncia battaglia. «Siamo contrari a un provvedimento che rappresenta l'ennesimo trionfo per le solite cricche di furbi e furbetti», tuonano i deputati M5S chiedendo a Palazzo Chigi se «e questa la rivoluzione culturale che il governo Renzi sta proponendo agli italiani?». Questo, puntualizzano «è un vero e proprio scudo penale. Malfattori del fisco si ritrovano il cadeau di una totale impunità per tutte le loro malefatte».

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