Pmi: Confindustria Padova, fiducia nelle banche ai minimi (5)
(AdnKronos) - È l'imprenditore il dominus delle decisioni strategiche (95,5%). Per assumerle si affida al parere del responsabile finanziario nel 53,1% dei casi, di quello amministrativo nel 25% (il 18,8 a un consulente finanziario, il 6,3 al responsabile di produzione). Nessuno dei piccoli e medi imprenditori intervistati dichiara di affidarsi al direttore del proprio istituto di credito di fiducia. Segno del corto circuito nella relazione tra banca e impresa, viziata da deficit di trasparenza e di conoscenza reciproca. L'ulteriore conferma arriva dall'ultima domanda delle interviste, che ha misurato la consapevolezza dei criteri di valutazione che determinano il rating. Gli imprenditori ritengono che la valutazione delle banche si basi per il 60% sull'analisi quantitativa (bilancio aziendale), per il 30% sull'analisi andamentale (Centrale Rischi Banca d'Italia) e per il 10% sulla qualitativa. Più o meno l'inverso del peso reale.