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Agroalimentare: assessore Pan, in Veneto bene il vino, male il latte e la carne (2)

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(AdnKronos) - (Adnkronos)- L'Outlook 2015 di Veneto Agricoltura - illustrato da Alessandro Censori - inizia con un'analisi dell'andamento climatico che, ricordiamo, la NASA ha recentemente definito l'anno più caldo di sempre. Anche per la nostra regione, lo scorso anno è risultato complessivamente più caldo e meno piovoso rispetto alla norma. Le anomalie termiche più significative hanno caratterizzato la stagione invernale, estiva e autunnale, mentre le precipitazioni hanno registrato quantitativi prossimi alla media solo in alcuni mesi della prima parte dell'anno, per il resto è prevalsa una situazione deficitaria soprattutto in estate e in autunno. Con questa premessa, il dato più importante riguarda il valore complessivo della produzione lorda agricola veneta, che nel 2015 è da stimarsi in 5,7 miliardi di euro, sostanzialmente in linea (-1%) rispetto all'anno precedente; un risultato sul quale hanno inciso, negativamente, il calo di produzione (causa meteo) e di prezzo (mercati) delle principali colture erbacee, assieme alla flessione del settore zootecnico, dovuta in particolare al ribasso delle quotazioni del latte; ottima la performance dei prodotti vitivinicoli, con incremento di produzione e prezzo. Prosegue il calo del numero di imprese agricole iscritte alle Camere di Commercio del Veneto, sceso nei primi nove mesi del 2015 a 65.192 unità, -1,8% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il numero di imprese dell'industria alimentare è invece salito a 3.714 unità attive (+1,4%). Lieve aumento per gli occupati in agricoltura, che nei primi tre trimestri del 2015 si attestano su una media di 61.224 unità (+2%), come risultante del calo dei lavoratori indipendenti (-9,5%) e la notevole crescita di quelli dipendenti (+23%). Bene il commercio con l'estero: il deficit della bilancia commerciale veneta dei prodotti agroalimentari relativa al terzo trimestre 2015 risulta dimezzato (-52,5%) rispetto allo stesso periodo del 2014, scendendo a circa 400 milioni/euro a causa del lieve incremento delle importazioni, che si attestano sui 4,7 miliardi di euro (+1%), e della notevole crescita delle esportazioni (+12,8%), salite a 4,3 miliardi/euro, un livello record mai raggiunto nel periodo gennaio-settembre.

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