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Fisco: Clini, bene service tax ma non serva a far quadrare conti Comuni

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Roma, 29 ago. - (Adnkronos) - La nuova service tax che, dal 2014, sostituira' la Tares, la tassa sui rifiuti e servizi che doveva entrare in vigore da quest'anno, puo' essere "un'importante opportunita'" ma non deve diventare "uno strumento"per far quadrare i conti dei Comuni. Sarebbe un passo indietro". Cosi' il direttore generale del ministero dell'Ambiente, Corrado Clini, commenta all'Adnkronos, la nuova imposta comunale. La service tax ha senso, secondo l'ex ministro, "solo se si articola una forma di tassazione basata sulla quantita' dei rifiuti che si riciclano e dell'indifferenziato che si porta allo smaltimento". E' importante, dunque, che "il calcolo non venga fatto in base ai metri quadri" ma alla produzione effettiva dei rifiuti. In questo modo, spiega Clini, "la tassa dovrebbe cogliere esattamente il servizio che viene reso alla Pubblica amministrazione e le performance che il cittadino garantisce". Il principio e' semplice: "chi non fa la raccolta differenziata dovrebbe pagare di piu'" e il costo della tassa "deve essere proporzionato a alla quantita' effettiva di rifiuti raccolta per lo smaltimento". Secondo il direttore generale del ministero dell'Ambiente "premiando la componente della raccolta differenziata si da' un contributo concreto ad una strategia economia che punta a recuperare risorse e non a buttarle". Intorno a questa idea "si puo' lavorare anche per altri servizi di natura ambientale che vengono erogati a livello urbano". Ad esempio, "il verde pubblico e' un servizio ma deve essere effettivo altrimenti il cittadino si chiede perche' deve pagare". In questo senso, la nuova imposta "potrebbe essere uno strumento importante per inserire elementi di trasparenza nel rapporto tra cittadino e amministrazione locale con l'obiettivo di premiare l'efficienza". Per Clini, "sarebbe un passo indietro se la tassa, invece, di essere legata alla prestazione diventasse uno strumento per far quadrare i conti dei Comuni", dopo l'abolizione dell'Imu. Se si caricano costi aggiuntivi che non riguardano i servizi resi, il rischio e' che la service tax possa diventare "coma una seconda bolletta dell'elettricita'".

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