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Inps, assunzioni più stabili ma in frenata, e sale Cig

AdnKronos
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Roma, 23 mag. (AdnKronos) - Assunzioni più stabili ma in frenata nel primo trimestre dell'anno: tra gennaio e marzo, infatti, il saldo, su base annua, al netto delle cessazioni registra un +351mila posti di lavoro inferiori a quei +537mila registrati nel primo trimestre 2018. E' l'Osservatorio sul precariato dell'Inps a fare il punto sul mercato del lavoro. I dati però registrano anche una "inversione di tendenza" fra i rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato: per i primi infatti il saldo tra assunzioni e cessazioni che a fine marzo 2018 era negativo per 57mila unità, è tornato in positivo per 324mila unità; per i secondi, i contratti a tempo, il saldo positivo di 346mila unità registrato nel marzo 2018 si è trasformato in un - 90mila. Anche il saldo su base annua dei rapporti di apprendistato risulta positivo (+80.000). Complessivamente nel primo trimestre le assunzioni sono state 1,6 milioni, il 9,3% in meno rispetto ai 1,8 mln del primo trimestre 2018 con una crescita, quasi un raddoppio (+75%) delle trasformazioni da contratti a tempo in contratti a tempo indeterminato che passano da 125mila a 219mila. Ma ad aprile torna a correre anche la Cig che segna un +30,5% rispetto all'aprile 2018 per complessive 25,4 mln di ore autorizzate. A tirare la volata soprattutto le richieste di Cassa integrazione straordinaria per le quali le ore autorizzate sono salite del 78,1% rispetto allo stesso mese del 2018 (quando si erano registrate 10,1 mln di ore) pari a 17,9 milioni, di cui 4,3 milioni per solidarietà. Cresce anche la variazione congiunturale: su marzo, rileva l'Inps, si registra una variazione del +79,3%. In calo del 18% invece le richieste di Cigo, 7,4milioni di ore rispetto ai 9,1 mln dello stesso mese dell'anno precedente e degli interventi in deroga che però registrano un incremento congiunturale del 68,5% sul marzo precedente. Dati, quelli Inps sul mercato del lavoro che soddisfano il governo mentre la Cisl gela gli entusiasmi. “Per quanto ci si ostini a deformare la realtà, sono ancora i numeri a dare ragione alla nostra azione di Governo in materia di lavoro”, commenta il sottosegretario al ministero Lavoro, Claudio Cominardi mentre il segretario generale aggiunto Cisl, Luigi Sbarra, annota come se i dati "confermano una tendenza positiva già in corso dall'inizio del 2018 che vede aumentare i contratti stabili e ridursi i contratti a termine" si registri però anche un "calo delle assunzioni totali dei datori di lavoro privati del 9,3% come allarmante risultato dell'andamento del nostro Pil". Non solo. La Cisl considera allarmante anche la ripresa della Cig soprattutto l'impennata "addirittura dell'80%" della cassa straordinaria, quella che interviene in caso di crisi più gravi e ristrutturazioni. In sintesi, conclude, "non è certo il caso di entusiasmarsi" ma piuttosto di mettere a punto un "progetto vero per la crescita" fatto di investimenti, apertura di catieri, politiche industriali , formazione e mezzogiorno. Il contrario di quello che chiede l'Ugl, soddisfatto dei dati. "L'aumento dei contratti a tempo indeterminato è un dato incoraggiante che dimostra che le politiche del Governo funzionano, in particolare il decreto dignità che sta incentivando il lavoro stabile”, dice Paolo Capone, segretario generale.

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