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Vincenzo Visco contro la manovra: "Spreco di risorse, vi dico io perché i provvedimenti non funzioneranno"

Caterina Spinelli
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E se pure Vincenzo Visco, il ministro delle tasse per eccellenza, critica la manovra economica del governo giallo-rosso, bisogna preoccuparsi. "Tassare il contante è inutile. Ma la norma sul prelievo del contante mi sembra che non sia passata. Limitarlo invece è giusto. Anche la Bce non stampa più la moneta da cinquecento euro. Ma si tratta sempre di norme non efficaci, non decisive - dice l'ex titolare del Tesoro con Giuliano Amato al Fatto Quotidiano -. La cosa migliore è fare funzionare la fatturazione elettronica. E poi, diciamolo francamente, si ripete sempre che sono tutte norme per combattere l'evasione, ma l'evasione è destinata a finire nel giro di qualche anno". Per l'economista gli incentivi sull'uso delle carte di credito sono "uno spreco di risorse": "Discutibile. Non ci credo e non ci crede nessuno dei miei colleghi economisti. Non è così che si incentiva l'uso della moneta elettronica e non certamente premiando chi le usa". Leggi anche: Nicola Zingaretti, il retroscena dem: voto dopo la manovra e Conte candidato premier Ma le critiche non finiscono qui, nel mirino anche la tassa sulla plastica: "La verità è che la pagherà chi acquista. Se funzionerà saremo comunque di fronte a un gettito modestissimo. Non mi convince". A Visco non convince neppure l'assetto del governo: "Renzi si deve far vedere, esibire. Non vuole rifare il Pd ma fare l'altro Berlusconi. E poi c'è Beppe Grillo che ormai ha scelto Conte al posto di Di Maio. È un gioco pericoloso. Non so quanto funzionerà". 

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