Crisi: Confapi Veneto, si riparta dal mattone (2)
(Adnkronos) - "Inutile nasconderlo: il 2014 registrerà un ulteriore ricorso alla Cassa integrazione - aggiunge Pier Orlando Roccato, Direttore generale dell'Associazione - Nonostante la recente integrazione disposta dal Governo le risorse finanziarie per gli ammortizzatori in deroga in Veneto sono insufficienti: parliamo di una disponibilità complessiva di 155 milioni di euro (110 da stanziamenti precedenti e 45 da nuovi stanziamenti) a fronte di un fabbisogno reale stimato di 240 milioni. In sostanza, risulta necessario chiedere al Governo circa 85 milioni di euro. Eppure sembra che la classe politica non conosca questi dati". Un capitolo a parte lo merita il settore edile. "E' un dato di fatto: se si facesse sul serio qualcosa per rilanciare l'edilizia si creerebbero enormi opportunità. Parliamo di un settore in cui, per ogni posto creato, a cascata se ne generano altri quattro. Ma il mercato può rimettersi in moto solo partendo da una riduzione e semplificazione della pressione fiscale sugli immobili: finché gli investimenti nel settore saranno tassati come si tassano i beni di consumo sarà impossibile avere una vera ripresa", spiega. "Le stesse aziende non devono però restare ferme. La situazione è drammatica, ma il messaggio che vogliamo dare alle imprese è positivo: utilizzate questa fase per riprogettare la vostra attività e innovarvi - riprende Patrizia Barbieri - Da parte nostra, come Confapi Veneto abbiamo il compito di sostenere al massimo livello i binari dell'internazionalizzazione, mirando a valorizzare i processi di filiera settoriale. Anche nell'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle l'export si è confermato la principale risorsa del made in Italy. Per questo dico che dobbiamo potenziare i servizi e gli strumenti per favorire l'apertura di reti e collaborazioni commerciali internazionali verso i mercati maggiormente trainanti. Dobbiamo fare in modo che le nostre imprese siano nelle condizioni di andare all'estero per diventare leader".