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Credito: Abi, sospese rate per oltre 1,8 mld a Pmi e famiglie toscane (2)

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(Adnkronos) - In questo scenario, il mondo bancario - legato alla sua essenza prettamente commerciale - sconta gli effetti delle fragilità del sistema produttivo e dei problemi della mancata crescita. Infatti, l'espansione del credito trova un vincolo spesso insormontabile nel fortissimo aumento del costo del rischio, con il risultato che in Toscana a novembre 2013 il rapporto sofferenze/impieghi ha raggiunto il 10,5%, con sofferenze per oltre 12,1 miliardi di euro (circa l'8% il rapporto sofferenze/impieghi della media nazionale; 7,2% nell'Italia Centrale). In questa fase di crisi, il consolidamento del rapporto tra banche e imprese ha prodotto risultati importanti: l'Avviso comune per la sospensione dei mutui ha rappresentato la prova più tangibile di quanto le banche siano vicine alle imprese. Con le "Nuove misure per il credito alle Pmi", avviate a febbraio 2012, le banche a livello nazionale hanno sospeso 114.000 finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260.000 dell'Avviso comune scaduto il 31 luglio 2011), pari a 34,9 miliardi di debito residuo (in aggiunta ai 70 miliardi dell'Avviso comune) con una liquidità liberata di 5,4 miliardi (oltre ai 15 miliardi di euro con l'Avviso comune). In particolare, in Toscana attraverso l'Avviso comune sono state accolte 20.934 domande di sospensione per un ammontare della quota sospesa di 1,2 miliardi di euro; con le Nuove misure per il credito alle Pmi sono state accolte 8.934 domande di sospensione per un ammontare della quota sospesa di 498,5 milioni di euro; con l'Accordo per il credito 2013, secondo i dati più recenti a dicembre, sono state accolte 515 domande di sospensione per 23,5 milioni di euro di quote sospese. (segue)

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