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Ambiente: a Crotone 'tira una brutta aria', 13 anni di bonifiche mai avviate/Focus

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Roma, 19 feb. - (Adnkronos) - Una storia lunga 13 anni che riguarda una bonifica mai partita con enormi danni all'ambiente e alla salute. Ci troviamo nell'area Crotone-Cassano-Cerchiara, inclusa nell'elenco dei siti di bonifica d'interesse nazionale (Sin) nel 2001 e che si estende sulla terraferma per 530 ettari e a mare per 1.452 ettari (tra i quali 132 di area portuale). "Dal 2001, quando è stato riconosciuto il danno ambientale, è partito solo il decomissioning, cioè lo smantellamento delle strutture. Nel frattempo però abbiamo avuto otto commissari per l'emergenza ambientale, incaricati di occuparsi della vicenda ma senza grandi risultati" denuncia Francesca Traviesso, del circolo di Legambiente Crotone. Bonifica in ritardo anche secondo l'assessore all'Ambiente della Regione Calabria Francesco Pugliano che, però, rileva la comunione d'intenti da parte delle amministrazioni nel chiedere "una bonifica integrale" che restituisca il territorio ai cittadini. "Siamo tutti d'accordo - sottolinea Pugliano - nel dire no ad altre attività industriali sul sito e per questo non si accetta una semplice messa in sicurezza ma serve la garanzia che i danni già procurati non estendano al futuro". A contaminare il suolo e le acque di falde si trova di tutto: ammoniaca, fosforite, cloruro di potassio, pirite, additivi, quarzite, fosforo e acido fosforico e metalli pesanti (zinco, cadmio, rame e arsenico). Una situazione preoccupante non solo da un punto di vista ambientale. In Calabria, e in particolare a Crotone, il dato sulla mortalità è superiore a quello nazionale "e i tumori riguardano soprattutto il colon retto per gli uomini e la mammella per la donna" spiega Giuseppe Varrina, segretario regionale e della provincia di Crotone della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg).(segue)

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