Immigrati, rapporto Bankitalia
"Non tolgono lavoro a italiani"
La crescita della presenza straniera in Italia negli ultimi anni “non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani” ma ha evidenziato una “complementarietà tra gli stranieri e gli italiani più istruiti e le donne”. In poche parole: gli immigrati non sottraggono lavoro agli italiani, piuttosto portano benefici. È quanto afferma uno studio della Banca d'Italia contenuto nel rapporto sulle economie regionali secondo cui l'afflusso di lavoratori stranieri impiegati con mansioni tecniche e operaie ha accresciuto le opportunità “per gli italiani più istruiti” impiegati in “funzioni gestionali e amministrative” mentre le donne avrebbero beneficiato della presenza straniera, nel settore dei servizi sociali e alle famiglie, attenuando “i vincoli legati alla presenza di figli e l'assistenza dei familiari più anziani e permettendo di aumentare l'offerta di lavoro” femminile. I dati dell'indagine - In particolare, nell'indagine condotta da Bankitalia si legge che “nell'ultimo decennio l'aumento dell'occupazione, soprattutto al Centro-Nord, è stata sostenuta di rilevanti afflussi di immigrati dall'estero”. Infanzia e assistenza per gli anziani sono i settori dove l'offerta di lavoro femminile ha avuto maggiore impatto. I lavoratori stranieri hanno un tasso di occupazione superiore a quello degli italiani, pari per gli uomini all'83,1% contro il 74,5%, mentre per le donne è leggermente inferiore, il 53,5% contro il 56,3% delle italiane. "Nel 2008 gli stranieri occupati in Italia sono stati circa 1,8 milioni; la loro incidenza sul totale degli occupati è salita al 7,5 per cento, un punto percentuale in più rispetto all'anno precedente", pari al 9,% nel Centro-Nord e al 3,0% nel Meridione”. Inferiori sono i redditi: Bankitalia sottolinea che questo aspetto dipende da "un più basso livello di scolarità degli immigrati, una maggiore concentrazione in imprese meno produttive, il prevalente utilizzo in mansioni a ridotto contenuto professionale".