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Irpef, 80 euro, ecco chi ne ha diritto

di Ignazio Stagno mercoledì 30 aprile 2014

2' di lettura

Maggio è alle porte. Buste paga alla mano, gli italiani attendono il bonus di Matteo Renzi da 80 euro con il taglio dell'Irpef. Una mossa quella del premier che ha lasciato molti dubbi riguardo alle coperture e che ora attende la prova dei fatti. Proviamo a capire come gli 80 euro finiranno nelle tasche degli italiani. Innanzitutto va precisato che per ottenere il bonus non serve farne domanda. Gli 80 euro saranno riconosciuti nella busta paga in arrivo a fine maggio. Il bonus è riservato a chi guadagna fino a 26 mila euro. Ieri una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha riassunto le istruzioni per applicare il credito introdotto dal decreto del 18 aprile. Il bonus sarà erogato direttamente dai datori di lavoro in tutti i casi in cui l’imposta lorda dell’anno è superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. La circolare specifica, tra l’altro, come regolarsi nel caso il rapporto di lavoro sia stato interrotto prima di maggio. In assenza di un datore di lavoro, che funga da sostituto d’imposta, è infatti possibile ottenere il credito richiedendolo nella dichiarazione dei redditi per il 2014. I beneficiari - Vediamo ora nel dettaglio chi potrà godere del bonus e chi no. I beneficiari sono i contribuenti che quest’anno percepiscono redditi da lavoro dipendente (e alcuni redditi assimilati), al netto del reddito da abitazione principale, fino a 26 mila euro, a condizione che l’imposta lorda dell’anno sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Il bonus spetta se l’imposta lorda è azzerata da altre categorie di detrazioni, ad esempio quelle relative a carichi di famiglia. Di fatto il bonus per quanto riguarda il 2014 ammonta a 640 euro, cioè 80 euro mensili a partire da maggio, che vale per i redditi fino a 24 mila euro. Per redditi superiori il bonus si riduce con gradualità fino a 26 mila euro.  Rischio ritardi - Attenzione però alla tempistica. Un documento dell'Agenzia delle Entrate fa sapere che in taluni casi esiste l’eventualità, per ragioni tecniche legate alle procedure di pagamento degli stipendi, che il bonus non arrivi a fine maggio. Nel caso, i sostituti riconosceranno il credito a partire dalle retribuzioni di giugno. La circolare ricorda che l’incentivo va anche ai contribuenti senza sostituto d’imposta, che sarebbe tenuto al riconoscimento del credito in via automatica, e tutti i soggetti il cui rapporto di lavoro si è concluso prima di maggio. Per tutti questi contribuenti il bonus potrà essere richiesto nella dichiarazione dei redditi, utilizzandolo in compensazione, oppure a rimborso. Le eccezioni - Qualora invece dovesse arrivare il bonus non a chi non ne ha diritto, il lavoratore deve restituire il surplus nelle successiove buste paga o attraverso la dichiarazione dei redditi.  Tra i beneficiari del premio in busta paga ci sono anche i sacerdoti, i lavoratori socialmente utili, i tirocinanti e i percettori di borse di studio. A specificarlo è il documento dell’Agenzia delle Entrate in cui sono indicati i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente definiti dal Tuir (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). 

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