Goodbye Torino, Goodbye Italia, un saluto senza fazzoletto bianco e senza rimpianti, anzi con uno sguardo volto al futuro e anche con un pò di disprezzo. Con l'ultima assemblea ordinaria in Italia prima del trasloco ad Amsterdam, in Olanda, dove avrà sede Fca, la Fiat saluta il bel Paese. I titoli di coda non poteva non essere affidati a l'ad del Lingotto Sergio Marchionne e alle parole del presidente Jhon Elkann che sono intervenuti durante la conferenza stampa seguita all'assemblea di bilancio. Elkann è tutt'altro che nostalgico: "Con l'acquisto di Chrysler finisce la vita precaria di Fiat. Con Fca abbiamo la possibilità di giocare una partita vera. Il 6 maggio a Detroit vi racconteremo quello che Fca farà nei prossimi anni. Noi non siamo nostalgici. Per il futuro aspettative ancora tante buone notizie". Non siamo più dei nani - "Non dobbiamo più giocare una partita per la sopravvivenza, in fondo alla classifica, senza sapere se ci sarà un domani", ha affermato John Elkann. Il mondo Chrysler nel 2013 con la Jeep ha "fatto registrare il record storico di auto consegnate e si appresta a raggiungere nel 2014 il traguardo del milione tra le quali anche quelle prodotte qui in Italia, nello stabilimento di Melfi". Marchionne e i risultati dell'azienda - Marchionne dal canto suo ha rivendicato i risultati ottenuti negli anni ricordando che Fiat e Chrysler nel 2003 erano al decimo e al dodicesimo posto nella classifica dei costruttori mondiali, mentre ora dopo la fusione sono al settimo posto. "Dieci anni fa insieme vendevano 4,4 milioni di auto, ma entrambe le aziende erano in profondo rosso, mentre oggi hanno un utile di 3,4 miliardi. Il gruppo, nel 2014, prevede di consegnare 4,5-4,6 milioni di vetture a fronte di 4,35 milioni nel 2013". E ancora: "Entro il 2018 la Fiat sarà capace di fare oltre 6 milioni di vetture". Marchionne ha poi affermato che l'Fca sarà quotata sia a Piazza Affari, sia a Wall Street dove "ci sarà una possibilità piuttosto alta di acquistare azioni della Fiat Chrsyler disponibili". Il manager ha poi assicurato: "Non abbiamo nessuna intenzione di scorporare Rcs da Fiat Chrysler quando andrà in borsa. Rimarrà in pancia". L’ad ha chiuso la relazione ringraziando gli azionisti e le "300 mila persone di Fiat e Chrysler nel mondo per il contributo che hanno dato nel 2013 e per quello che continuano a fare, ogni giorno, per il futuro del nostro gruppo".