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Grecia, doppio schiaffo da Bce e Fmi, stop alla liquidità ad Atene e no a riduzione del debito

di Andrea Tempestini domenica 8 febbraio 2015

3' di lettura

E' rottura totale: la Bce di Mario Draghi contro la Grecia di Alexis Tsipras. L'ambito dello scontro è la trattativa volta da Atene per la rinegoziazione del debito e del programma di salvataggio con l'Unione europea, depotenziando il valore dei titoli di Stato greci. E la decisione di Draghi è drastica: dall'11 febbraio le banche elleniche non potranno utilizzare come garanzia collaterale per rifinanziarsi presso l'Eurotower "gli strumenti di debito quotati emessi o garantiti dalla Repubblica ellenica". Dopo le indiscrezioni della vigilia, dunque, la conferma: la banca centrale lascia intendere che il piano del salvataggio di Atene, ora, è a rischio. La scadenza del piano è attesa per il 28 febbraio prossimo, in assenza di ulteriori proroghe. Subito dopo l'annuncio arrivato da Francoforte le Borse hanno virato in negativo, e in parallelo l'euro si è ulteriormente deprezzato sul dollaro, arrivando a 1,13. Il rischio di una rottura totale con Atene e la possibile interruzione del piano di salvataggio rischiano di far precipitare il Paese in un default di fatto, che a cascata si ripercuoterebbe su tutta Eurolandia, sia per il crollo della moneta unica sia perché i debiti contratti dalla Grecia con gli altri Paesi non verrebbero saldati (con l'Italia ballano 40 miliardi di euro). La chiusura della Fmi - Il Fondo monetario internazionale, terza gamba della Troika con Bce e Ue, non sposta la linea tenuta finora e ribadisce la necessità della Grecia di ripagare i suoi debiti. "Il programma per la Grecia - ha spiegato l'Fmi in una nota - è fatto per aiutare il governo e il popolo ellenico". L'Fmi insiste che il pericolo di contagio è sempre vivo. Da Washington comunque provano ad aprire uno spazio di trattativa, più apparente che di sostanza: "Siamo pronti a discutere idee e proposte per una nuova direzione delle politiche con il nuovo governo". Le trattative - Nel frattempo il premier greco, Alexis Tsipras, ha incontrato i vertici delle istituzioni europee a Bruxelles, quindi a Parigi il presidente francese Francois Hollande. La Grecia, spiega, chiede tempo per elaborare un piano di rilancio dell'economia locale, sprofondata a causa delle misure di austerità imposte dalla troika. Ma la base per ogni trattativa è la conferma dell'impegno da parte di Atene a rispettare gli impegni presi dal precedente premier di centrodestra: senza questo presupposto - è questa la linea di Angela Merkel sposata anche da Jean-Claude Juncker e Donald Tusk - non si può neppure dialogare. Ma Tsipras ha spiegato di avere "bisogno di tempo per negoziare senza ultimatum". Nel dettaglio il premier mira ad un piano quadriennale di rilancio dell'economia reale, una sorta di "piano Marshall" degli anni 2000. Chi condivide la sua linea è Hollande, al pari dei socialisti e di Martin Schulz. Ma Berlino continua a respingere l'ipotesi greca di un'autoriduzione del debito. La trattativa dovrebbe iniziare con un Eurogruppo straordinario l'11 febbraio, proprio nel giorno in cui, dopo la decisione della Bce, non potranno più rifinanziarsi grazie all'intervento della Bce. "Alle 18, mi raccomando" - E' il messaggio che ha girato i social, e che ha riunto i greci in piazza per una manifestazione di protesta. Qui sono tutti con Alexis Tsiprass. "Manifestiamo per dare coraggio al nostro governo che si sta battendo in Europa per mantenere le promesse fatte in campagna elettorale" dicono i giovani sui social. E in migliaia sono scesi in piazza contro la Troika. 

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