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Cgil, Camusso: "Giù le tasse per lavoratori e pensionati o sarà sciopero generale"

Nel mirino la Finanziaria 2014: "Serve redistribuire il reddito, altrimenti ci mobiliteremo con Cisl e Uil. No alle privatizzazioni"
di Giulio Bucchi domenica 29 settembre 2013

Susanna Camusso

2' di lettura

Giù le tasse o sarà sciopero generale. Se la legge di stabilità non scioglierà il nodo di un equa redistribuzione del reddito e non determinerà un taglio delle tasse per lavoratori dipendenti e pensionati, i sindacati torneranno sul piede di guerra. A profilare l'avvio di una nuova stagione di mobilitazione è il leader della Cgil Susanna Camusso parlando al termine del direttivo della confederazione di Corso Italia. "Se la legge di stabilità non scioglierà il nodo sulle tasse di lavoratori dipendenti e pensionati non si potrà che procedere con una mobilitazione con Cisl e Uil", spiega puntando il dito contro il dibattito che si profila all'orizzonte sulla finanziaria 2014 e sul silenzio del governo sulla convocazione delle parti sociali. Le parole d'ordine della Cgil - "La discussione che c'è non ci convince, per usare un eufemismo, perché ripropone uno schema di galleggiamento senza che emerga il vero profilo di questo Paese e le reali necessità dei cittadini - spiega la Camusso -. Non si aggredisce inoltre quello che per noi è il nodo fondamentale: una ingiusta redistribuzione del reddito per la quale serve, invece, una forte riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e  i pensionati". Il taglio delle tasse sarà, per la Cgil, il "punto dirimente": "Se ci fosse la volontà politica ci sarebbero anche le condizioni per fare una legge di stabilità in questa maniera", continua la Camusso secondo cui una simile finanziaria si porrebbe "dentro agli schemi Ue". "No alle privatizzazioni" - Per il sindacato, come spiega ancora Camusso, servirebbe anche una "politica industriale di qualità" senza  quel pacchetto di privatizzazioni che si profila all'orizzonte. "Alle privatizzazioni diciamo un gigantesco No a carattere cubitale perché se ne parla troppo ipotizzando gli spezzatini più incredibili e inutili". "Bisogna distinguere tra tagli dei beni e dei servizi, che non sono la stessa cosa", aggiunge la sindacalista guardando a una possibile riorganizzazione della pubblica amministrazione che però non ripeta lo schema degli anni scorsi.  

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