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Arriva la Tares: più salata dell'Imu

Pioggia di bollettini che intimano il pagamento: costerà più della stangata sul mattone del 2012
di Andrea Tempestini domenica 23 giugno 2013

2' di lettura

Impegnati a schivare l'Imu, distratti dalla battaglia contro la tassa sul mattone, i contribuenti italiani sottovalutano il vero pericolo, il colpo più duro di tutti gli altri: la Tares, la Tassa rifiuti e servizi. E' da poco iniziata in diversi comuni, che vanno dal Veneto all'Emilia, la pioggia di bollettini che portano il sinistro annuncio: la maxi-tassa sta per arrivare e deve essere pagata. Nelle missive viene presentata la nuova imposta, e si fissa l'ammontare della prima rata, da saldare entro la fine di luglio. E la nuova Tares è un vero e proprio "mostro": con l'introduzione delle nuove aliquote costerà molto di più rispetto alle vecchie Tia e Tarsu, le vecchie imposte sui rifiuti. Importo medio - A causa del cambio dei parametri con i quali viene definita, la Tares rischia di pesare molto di più dell'Imu, simbolo della crociata del Pdl e cruccio per il governo di Enrico Letta. Parlano le cifre: se nel 2012 l'importo medio della tassa sul mattone era di 225 euro, la Tares quest'anno, sempre in media, potrebbe scollinare oltre i 300 euro. Ma non è tutto: le rate, infatti, sono destinate ad inasprirsi gradualmente fino a quella di dicembre, che introdurrà la più salata delle novità, ossia una maggiorazione di 30 centesimi per metro quadro. Rincaro del 100% - Così, per le abitazioni residenziali, sono attesi aumenti medi tra il 20% e il 40% in otto comuni su dieci. In alcuni casi i picchi saranno superiori al 100 per cento. La siutazione è ancor peggiore per commercianti e aziende: secondo i calcoli di Confcommercio, la nuova tassa sulla spazzatura costerà il 60% in più, e i rincari saranno da record per i distributori di carburante (170%), bar (370%) e ristoranti (550%). Insomma, una nuova stangata sulle imprese che, causa-crisi, già faticano a sopravvivere (senza tener conto dell'incombente aumento Iva). Patrimoniale occulta - Per inciso, la Tares andrà a finanziare non soltanto la raccolta dell'immondizia, ma anche altri servizi dei Comuni: è una tassa complessiva che assomiglia da vicino a una patrimoniale. Una patrimoniale per giunta regressiva. Infatti con l'aumento lineare di 30 centesimi per metro quadro, il parametro fondamentale non sarà il valore dell'immobile o il reddito del proprietario, ma la metratura della casa. Il risultato paradossale? Chi ha un'abitazione medio-grande ma di scarso valore dovrà fronteggiare un aumento maggiore rispetto a chi ha un bilocale il pieno centro che vale diverse centinaia di migliaia di euro.

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