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Fisco, nel 2013 scoperti 5.000 evasori totali. Redditi nascosti per 17,5 miliardi

Viaggio nell'Italia sommersa: da gennaio sono stati oltre 19.000 i lavoratori irregolari. "Gravi violenze su immigrati e clandestini"
di Giulio Bucchi domenica 25 agosto 2013

2' di lettura

Quasi 5.000 evasori totali, redditi nascosti per 17,5 miliardi di euro. E quasi 20.000 lavoratori irregolari. Sono i numeri, da brivido, dell'Italia in nero nel 2013 resi noti dalla Guardia di Finanza. Per la precisione, gli evasori totali scoperti dalle Fiamme gialle da gennaio ad oggi sono stati 4.933, 1.771 di loro sono stati denunciati, nei casi più gravi, per omessa dichiarazione dei redditi e complessivamente hanno nascosto redditi per 17,5 miliardi di euro. "Si tratta - spiegano alla GdF - di soggetti che, pur svolgendo attività imprenditoriali o professionali, erano completamente sconosciuti al Fisco ed hanno vissuto alle spalle dei contribuenti onesti, usufruendo di servizi pubblici che non hanno mai contribuito a pagare, intestando spesso beni e patrimoni a prestanomi o a società di comodo". Lavoro sommerso - Un'illegalità diffusa che trova nel mondo del lavoro, soprattutto precario, un capiente serbatoio. Nel 2013 la Guardia di Finanza ha scoperto 19.250 lavoratori irregolari, di cui 9.252 impiegati completamente in nero, da parte di 3.233 datori di lavoro. Se segnalano "fenomeni di caporalato collegati a gravi forme di prevaricazione e violenza in danno di lavoratori, generalmente immigrati e clandestini", sottopagati e costretti a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ma anche casi di "interposizione di manodopera e fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali" e "irregolarità connesse all'applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili come collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers e contratti part-time". Il caso simbolo a Torino e Treviso -  I casi più recenti sono stati registrati a Torino, dove una società di commercio all'ingrosso di abbigliamento dopo aver occultato redditi per 24 milioni di euro ha simulato una crisi aziendale, in realtà inesistente, licenziando 60 dipendenti per nascondere le vendite in nero e mettere al riparo i beni in una nuova società appena costituita, e a Treviso, dove due night club mascherati da associazioni culturali "no profit" hanno impiegato 109 lavoratori in "nero" ed evaso le imposte per svariati milioni di euro.  

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