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Gas, Giancarlo Giorgetti: "Rischiamo un disastro economico e sociale, salta tutto"

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Nonostante le elezioni in vista, il governo Draghi resta in sella. A chiedere che tutto continui a funzionare ci pensa Giancarlo Giorgetti. Lui, leghista e ministro dello Sviluppo economico, ricorda che al problema dell'energia bisogna rispondere in fretta, altrimenti "sarebbe un disastro economico e sociale". Il problema per il vicesegretario federale della Lega ha radici più lontane: "Le difficoltà nascono da prima della guerra, ma la guerra le ha esasperate e rischiamo di avere bollette insostenibili". Tra le soluzioni proposte dallo stesso Mario Draghi, un tetto europeo al prezzo del gas e sganciare quest'ultimo dalle tariffe elettriche. Un'idea per Giorgetti difficilmente applicabile.

 

 

"Sul tetto sono pessimista - ammette alle colonne del Corriere della Sera -. L'atteggiamento contrario di Germania e Olanda, benché ingiustificabile, non cambia". Buone notizie invece sul fronte dei prezzi dell'elettricità da rinnovabili. Ma non solo, le ricette del ministro sono tante. E, come Matteo Salvini, anche lui punta al modello francese. Lo stesso che concede alle imprese una quota di energia elettrica a prezzi sussidiati dallo Stato. "Ogni Paese ha possibilità diverse - mette le mani avanti -, ma anche da noi qualcosa andrà fatto".

 

 

Un appello, quello del leghista, rivolto alla Banca centrale europea, che "non può non capire la natura di questa inflazione. Non può non capire che se l'economia reale salta, salta tutto". Al centro l'ipotesi di un piano di razionamenti dei consumi di gas, su cui l'Europa è ancora divisa: "Io sarei d'accordo - conclude -. Non siamo riusciti ad avere un approccio comune come nell'acquisto dei vaccini e ora i Paesi che hanno più mezzi, Spagna o Francia, si arrangiano come possono. Italia e Germania sono più in difficoltà. Ma allora che almeno ci lascino spendere per aiutare famiglie e imprese". 

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