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Canone Rai, sforbiciata in manovra: quanto si risparmia sulla tassa più odiata

La legge di Bilancio rivoluziona il canone Rai. Come annunciato da Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, il canone passa da 90 a 70 euro l'anno. "Un quarto del canone non viene più pagato in bolletta", spiega il ministro dell'Economia trovando parere positivo all'interno del governo. Lo stesso Matteo Salvini, da sempre a favore della sua abolizione, non può che esultare: "C'è un primo intervento sul canone Rai, che verrà tagliato per i contribuenti italiani", promette il vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture per poi definire quanto approvato "l'inizio di un comportamento virtuoso". Nonché una "grande vittoria della Lega".

"Confermato l'aumento di pensioni e stipendi minimi. Stop al maxi-acconto di novembre per milioni di partite Iva. Primo taglio del canone Rai in bolletta. Sì alla copertura finanziaria del progetto del ponte sullo Stretto (dopo settimane di chiacchiere) - elenca il leader del Carroccio le misure inserite in Manovra -. Sono solo alcune delle grandi vittorie ottenute oggi dalla Lega con il governo, approvate oggi in Consiglio dei ministri nella manovra economica. Avanti con concretezza e buonsenso, passando dalle parole ai fatti".

 

 

A tifare per l'abolizione del canone c'è anche il Codacons. L'associazione a difesa dei consumatori la definisce "l'imposta più odiata dagli italiani, la Rai deve concorrere ad armi pari con le tv commerciali". A non andare giù al Codacons "l'inserimento del canone nelle fatture elettriche", ossia "una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione assunta dall'allora Governo Renzi".