La notizia non è ancora ufficiale, ma la sostanza sembra ormai chiara: con la fine del mercato tutelato i consumatori ci andranno a guadagnare. Altro che stangata. Ad offrire ulteriori indizi a supporto dell’inutilità del polverone politico creato dalla politica sulla liberalizzazione delle bollette sono i risultati delle aste competitive, effettuate da Acquirente Unico lo scorso 10 gennaio, che hanno selezionato gli operatori del futuro servizio a tutele graduali dell’elettricità, a cui saranno assegnati i circa 4,5 milioni di clienti domestici non vulnerabili ancora nel servizio di maggior tutela al 1° luglio 2024.
Sono sette gli operatori che si sono aggiudicati i ventisei lotti in cui è stato diviso il Paese. Ad Enel Energia ed Hera sono andate sette aree (con Enel che conquista Milano e Roma aree dove non incumbent e neanche secondo operatore), 4 a Edison, tre a Illumia, Due ad A2a Energia ed Iren, uno infine a E.On.
LE CONDIZIONI
Arera ricorda «che le condizioni economiche definitive del Servizio a tutele graduali potranno essere definite e rese note solo in prossimità del passaggio al nuovo servizio, nel mese di giugno. Queste condizioni economiche includono la media ponderata dei prezzi di aggiudicazione delle aste calcolata tenendo conto del numero di clienti presenti in ciascuna area che si stima passeranno al Servizio a tutele graduali». Saranno poi aggiornate annualmente sempre in funzione del numero di clienti riforniti nel Servizio a tutele graduali delle diverse aree territoriali. Ma a titolo esemplificativo e non definitivo, sulla base dei dati attualmente disponibili relativi al numero di clienti coinvolti, conclude Arera, «il ‘parametro gamma’ sarebbe pari a -73 euro/POD/anno». Ovvero, a prescindere dal consumo della materia energia, sulla bolletta si risparmieranno 73 euro anno di spese fisse che su base mensile corrispondono a -6 euro al mese.