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Oro, nuovo record: sfondati i 2.200 dollari, cosa sta succedendo sui mercati

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L'oro sale a un nuovo record e vola per la prima volta a oltre 2.200 dollari l'oncia. Un balzo da ricondurre alle indicazioni sui tagli dei tassi arrivate ieri sera dalla Federal Reserve americana. Il metallo prezioso, bene rifugio per eccellenza di fronte alle oscillazioni di mercati e monete, è arrivato a salire del 2,1% a 2.205,4 dollari, con il valore spot a 2.203,09 dollari. Da metà febbraio il rialzo è stato di circa l'11%. Un balzo importante dovuto presumibilmente al fatto che gli investitori si sono spostati su terreni considerati più sicuri, anche alla luce dell'acuirsi dei rischi geopolitici.

La Federal Reserve, in particolare, ha deciso di lasciare i tassi fermi, confermando di prevedere tre tagli nel corso dell'anno, con il primo probabilmente a giugno. Questo lascia supporre che non ci sia preoccupazione per il recente rialzo dell'inflazione. Uno scenario a cui ha fatto allusione anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, secondo cui un primo taglio dei tassi potrebbe esserci, appunto, a giugno. Grande ottimismo, dunque, ma anche prudenza: "Non possiamo impegnarci, per quanto questo possa essere allettante, a un percorso predeterminato di riduzione dei tassi di interesse se siamo coerenti con il nostro approccio basato sui dati", ha detto la Lagarde.

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