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Mario Draghi come un re, ecco il "Premio Carlo V" (e le bordate contro la Ue)

venerdì 14 giugno 2024

Mario Draghi

2' di lettura

Mario Draghi suona la sveglia all'Europa, che dovrà "crescere più velocemente e meglio" per far fronte ai cambiamenti, "e il modo principale per ottenere una crescita più rapida è aumentare la nostra produttività", ha detto l’ex presidente della Bce nel discorso pronunciato dopo aver ricevuto dal re Felipe VI il Premio europeo Carlos V al Monasterio de San Jerónimo de Yuste.

"Oggi ci troviamo di fronte a questioni fondamentali per il nostro futuro. Con l’invecchiamento delle nostre società, aumentano le esigenze del nostro modello sociale. Allo stesso tempo, per gli europei mantenere alti livelli di protezione sociale e di ridistribuzione non è negoziabile. Dobbiamo anche far fronte a nuove esigenze: adeguarci ai rapidi cambiamenti tecnologici, aumentare la capacità di difesa e realizzare la transizione verde. E nel frattempo, il precedente paradigma che sosteneva i nostri obiettivi comuni sta scomparendo. L’era del gas importato dalla Russia e del commercio mondiale aperto sta svanendo", ha proseguito l'ex premier.

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"Rendere più efficace la spesa pubblica non sarà sufficiente. Il fabbisogno di finanziamenti per le transizioni verdi e digitali è enorme e, dato lo spazio fiscale limitato in Europa sia a livello nazionale che, almeno finora, a livello europeo, dovrà essere fornito principalmente dal settore privato. Pertanto, dovremo anche mobilitare il risparmio privato su una scala senza precedenti, ben al di là di quanto possa fare il settore bancario", ha aggiunto Draghi. 

Per quanto riguarda il cambiamento delle regole del commercio mondiale, una delle risposte dovrebbe essere "l’utilizzo di sussidi e dazi per compensare gli ingiusti vantaggi creati dalle politiche industriali e dalle svalutazioni dei tassi di cambio reali all’estero. Ma se intraprendiamo questa strada, deve essere nell’ambito di un approccio generale pragmatico, cauto e coerente", osserva l'ex presidente del Consiglio.

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"L’uso di dazi e sussidi deve essere basato su principi e coerente con la massimizzazione della nostra crescita di produttività. Ciò significa distinguere l’innovazione genuina e i miglioramenti della produttività all’estero dalla concorrenza sleale e dalla soppressione della domanda. Dovrebbe evitare di creare incentivi perversi che minano l’industria europea".

Alcune sfide potranno richiedere un "inedito grado di cooperazione" tra gli Stati membri dell’Ue, conclude. "La lotta all’esclusione sociale sarà fondamentale non solo per preservare i valori di equità sociale della nostra Unione, ma anche per far sì che il nostro viaggio verso una società più tecnologica abbia successo", conclude Draghi.

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