Riforma dell'Isee, con la tutela delle famiglie più bisognose e più numerose in cima alla lista delle priorità del governo Meloni. Uno dei punti previsti dalla legge di bilancio in via di approvazione definitiva alla Camera modifica le norme per il calcolo dell’Indicatore sulla situazione economica equivalente. Indicatore che determina l’accesso a diverse prestazioni sociali. Dietro l'iniziativa dell'esecutivo due fattori: la guerra ai furbetti e l'addio ai finti bisognosi.
Tra le principali novità, c'è lo stop alle finte residenze. Dal 2026 i controlli sull’Isee saranno incrociati con la banca dati dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente per contrastare i finti cambi di residenza. Oppure i nuclei familiari divisi in modo artificiale con lo scopo di abbassare l’Isee, come si legge sul Secolo d'Italia. No anche ai falsi bisognosi: dall'anno prossimo l’Inps potrà accedere al Registro Automobilistico dell’Aci per verificare se i beneficiari delle prestazioni abbiano automobili, moto e imbarcazioni intestate e non dichiarate.
Prevista, poi, una stretta su criptovalute e soldi all’estero. Dal 1 gennaio nel calcolo dell’Isee verranno considerate anche le giacenze e gli investimenti in valuta all’estero e quelli in criptovalute. Mentre il limite per l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee sale dagli attuali 52.500 euro fino a 91.500 euro. La soglia, inoltre, sale a 200mila euro per chi risiede nelle città metropolitane. Per i beneficiari dell’assegno unico e assegno di inclusione ci saranno bonus nido e bonus bebè. In manovra, inoltre, è previsto anche un incremento di 2.500 euro per ogni figlio successivo al primo, anziché dal secondo come avveniva finora.
Per garantire maggiore equità, infine, saranno rimodulate le scale di equivalenze, cioè i coefficienti che mettono in relazione reddito, patrimonio e numero dei componenti di una famiglia Le scale vengono maggiorate di 0,1 in caso di famiglie con due figli, 0,25 se i figli sono tre, 0,40 con quattro figli e 0,55 dai cinque figli per le famiglie percettrici di assegno di inclusione, bonus nido, bonus bebè, supporto domiciliare per i bambini con meno di tre anni e patologie croniche.