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Burundi: arrestato il killer delle suore italiane: "Ha confessato"

Francesco Rigoni
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La polizia del Burundi ha arrestato l'autore dell'omicidio delle tre suore italiane. "Il sospetto è nelle nostre mani e ha confessato", ha annunciato il colonnello Helmegilde Harimenshi. Secondo gli investigatori, l'assassino ha agito da solo e ha stuprato le vittime, un particolare, quest'ultimo, che lunedì era stato smentito da fonti missionarie saveriane. Olga Raschietti, 83, e Lucia Pulici, 75, sono state uccise domenica pomeriggio. Poi il killer è tornato in convento per uccidere la terza suora, Bernadetta Boggian, 79 anni, nelle prime ore di lunedì mattina. L'età dell'arrestato non è stata ancora resa nota ed è ancora mistero sul movente. Quando è stato bloccato, l'uomo aveva una chiave del convento e un telefono cellulare di una delle vittime.  "Erano malate, ma volevano restare lì" - In precedenza si era saputo che tre persone erano state fermate in relazione al massacro: guardiani dipendenti della parrocchia San Guido Conforti, collegata al convento delle missionarie saveriane a Kamenge, il popoloso quartiere a nord di Bujumbura, la capitale del Burundi. Non è chiaro se l'uomo arrestato sia uno dei tre fermati. Intervistata da Fides, una delle consorelle, suor Delia Guadagnini, ex responsabile delle comunità femminili saveriane in Africa, ha riferito che "la popolazione locale è costernata e non si spiega un atto così crudele". "Tutte e tre - ha aggiunto suor Delia - avevano serie problemi di salute, ma, quasi puntando i piedi, avevano chiesto di poter tornare in Burundi e dare la vita fino alla fine. Erano tornate accettando di svolgere piccoli servizi, perché le loro forze non consentivano loro di compiti impegnativi".

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