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Si dimette Julie Pierson, prima donna capo degli 007 Usa

laura vezzo
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Era il 27 marzo del 2013 quando Julie Pierson diventava la prima donna a capo del Secret Service, il corpo d'élite incaricato della sicurezza del presidente degli Stati Uniti e della sua famiglia. E ieri, primo ottobre 2014, ha consegnato le sue dimissioni. Il caso - La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia che il 16 settembre il presidente Barack Obama si sarebbe trovato nello stesso ascendore assime a un pregiudicato, per di più armato, senza che gli agenti dell'agenzia ne fossero a conoscenza. L'uomo fortunatamente era un contractor della sicurezza, impiegato del Centro per il controllo e prevenzione delle malattie, dove Obama quel giorno era in visita per essere aggiornato sul contrasto al virus dell'Ebola. Da ultimo, solo tre giorni dopo, un intruso armato di coltello è arrivato ben oltre l'ingresso della Casa Bianca. L'individuo, un veterano della guerra in Iraq, era arrivato fin nel cuore della residenza presidenziale, ed è stato infine fermato da un agente, peraltro fuori servizio, come hanno riportato in seguito gli agenti del Secret Service. La decisione - Tali avvenimenti hanno chiaramente messo in luce le violazioni dei più basilari protocolli del Secret Service, contribuendo così a dare una nuova impressione di mancanza di competenza dell'amministrazione Obama. Alla luce di questo, la numero uno del Secret Service presidenziale ha deciso di rassegnare le dimissioni, già accolte dal segretario alla Sicurezza Nazionale, Jeh Johnson. Julie Pierson ha aggiunto: "Le mie dimissioni sono nel miglior interesse del Secret Service ed erano la cosa più nobile da fare". 

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