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Elezioni 2018, il report degli Stati Uniti: "La Russia di Vladimir Putin influirà sul voto in Italia"

Andrea Tempestini
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Le mani della Russia e di Vladimir Putin sul voto in Italia? È quanto sostengono gli Stati Uniti nel rapporto "Rispondere agli attacchi della Russia alla democrazia", presentato al Senato dal vice presidente della Commissione affari esteri, Ben Cardin. Nel report c'è una lunga parte dedicata all'Italia, tutta concentrata su Lega e M5s. "Con le elezioni in arrivo nel 2018 - si legge nel report - l'Italia potrebbe essere un obiettivo per l'interferenza elettorale del Cremlino, che probabilmente cercherà di promuovere i partiti che sono contro il rinnovo delle sanzioni europee alla Russia" per l'Ucraina. Leggi anche: Putin, manovre di guerra nel Pacifico "Il movimento cinque stelle, formato nel 2009 e diventato popolare negli ultimi anni con il suo messaggio anti establishment, cerca di mettere fine alle sanzioni alla Russia e normalizzare le relazioni con il regime del dittatore siriano Bashar Assad, riconosce l'annessione della Crimea, si oppone alla partecipazione dell'Italia alle esercitazioni Nato e ha chiesto un referendum sull'inclusione dell'Italia nell'Eurozona", continua il documento, che cita sostanzialmente fonti di stampa citando vari episodi. Tra questi le dichiarazioni del grillino Manlio di Stefano secondo il quale la Nato sta preparando "un assalto finale" contro la Russia e "c'è un limite" all'alleanza forgiata da Italia e Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. Ma non è tutto. Secondo il rapporto, il Cremlino "ha lavorato anche per stabilire rapporti formali con partiti politici italiani estremisti. Per esempio il partito Russia Unita e la Lega, un partito populista radicale di destra, hanno firmato un accordo di cooperazione nel 2017 in cui concordano di sviluppare legami nel Consiglio d'Europa e nell'Osce, come pure promuovere rapporti economici tra i due Paesi". "Alcuni osservatori sospettano anche che la Lega Nord possa aver ricevuto fondi dai servizi di sicurezza del Cremlino", prosegue il rapporto. "Mentre non c'è alcuna evidenza che il M5S riceva fondi da fonti legate al Cremlino — si legge nel documento — un dirigente italiano della sicurezza nazionale ha detto a Business Insider di pensare che alcuni dei nostri partiti siano vulnerabili all'infiltrazione: non hanno l'esperienza, gli anticorpi, per respingere questi formidabili servizi di intelligence".

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