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Israele, guerra nella striscia di Gaza: scontro tra esercito e palestinesi, morti e centinaia di feriti

Giulio Bucchi
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Almeno 12 palestinesi morti e un migliaio di feriti al confine tra Israele e la Striscia di Gaza: è il bilancio delle prime ore della Marcia del Ritorno, la protesta lungo la frontiera convocata da Hamas nell'anniversario dell'esproprio delle terre arabe per creare lo Stato di Israele nel 1948. L'esercito ha aperto il fuoco in più occasioni con colpi di artiglieria, munizioni vere e proiettili di gomma vicino alla barriera di sicurezza davanti a cui hanno manifestato 17.000 palestinesi. Dalla folla sono stati lanciati sassi e bottiglie molotov verso i militari. Di primo mattino il colpo di artiglieria di un carro armato aveva ucciso un agricoltore palestinese di 27 anni che era entrato nella fascia di sicurezza istituita dalle forze armate israeliane. Successivamente è stato ucciso con un colpo allo stomaco un 25enne a est di Jabaliya, nel nord del territorio costiero e altri due (fra cui un 38enne) in punti diversi della frontiera. La maggior parte dei 420 feriti sono stati causati da proiettili di gomma e gas lacrimogeni. L'esercito israeliano ha precisato di aver preso di mira "i principali istigatori" delle proteste violente e ha ribadito che non verrà permesso a nessuno di violare la sovranità di Israele superando la barriera di sicurezza e per questo ha anche schierato un centinaio di tiratori scelti. Le manifestazioni sono partite da sei punti dell'arido confine tra Gaza e Israele, lungo una cinquantina di chilometri: in particolare Rafah e Khan Younis nel sud, el-Bureij e Gaza City al centro, Jabalya nel nord. Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha arringato la folla assicurando che "è l'inizio del ritorno di tutti i palestinesi". Le proteste dureranno fino al 15 maggio, anniversario della fondazione di Israele, per i palestinesi Nakba, la catastrofe. La protesta, che secondo gli organizzatori doveva essere pacifica, ha l'obiettivo di realizzare il "diritto al ritorno", la richiesta palestinese che i discendenti dei rifugiati privati delle case nel 1948 possano ritornare alle proprietà della loro famiglia nei territori che attualmente appartengono a Israele. Israele è intenzionato a usare le maniere forti. Il ministro della Difesa, Avigdor Liberman, ha avvertito che qualsiasi palestinese che si avvicina alla barriera di sicurezza mette a repentaglio la propria vita. Secondo i media israeliani, Liberman è da stamane presso il quartier generale dell'esercito per monitorare la situazione. L'esercito ha dichiarato la zona "area militare interdetta".

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