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Quattordici piedi dentro le scarpe ritrovati sulle spiagge: dopo undici anni risolto il mistero

Matteo Legnani
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Quattordici piedi. Trovati in altrettante scarpe da ginnastica, dal 2007 a oggi, sulle spiagge della British Columbia, la regione più occidentale del Canada attorno a Vancouver. Un mistero durato undici anni, nei quali si era arrivati persino arrivati a ipotizzare che ci fosse dietro un serial killer. L'ultimo resto umano è stato trovato domenica scorsa sull'isola di Gabriola, tra l'isola di Vancouver e il continente. Le autorità stanno procedendo alle analisi dei tessuti umani per capire se si tratti di un uomo o di una donna e da quanto l'arto era in mare. A dicembre 2017 risale il precedente ritrovamento. Gli altri risalgono al 2016, al 2011, 2009, 2008 e 2007. Ora, però, gli anatomopatologi sembrano essere arrivati a spiegare cosa c'è dietro quei macabri ritrovamenti. Hanno infatti scoperto attraverso l'analisi delle ossa che non c'è stata alcuna disarticolazione o frattura. Ma che probabilmente è stata la forza dell'acqua e delle correnti a staccare i piedi degli arti a cui erano attaccati. E che, verosimilmente, le persone a cui appartenevano (solo una coppia è stata collegata a un individuo specifico, un uomo di 79 anni di origini giapponesi) hanno avuto incidenti o si sono suicidate in mare o negli impetuosi fiumi che scorrono nella regione e che finiscono poi in quel tratto di mare, primo fra tutti il Columbia River. Già, ma perchè i piedi sono stati ritrovati dal 2007 in poi, e non anche prima? Secondo le autorità, ciò dipenderebbe dalle scarpe: da una decina d'anni, infatti, le sneakers sono state fabbricate sempre più spesso con l'uso di gel e materiali particolarmente leggeri, che gli hanno consentito il galleggiamento e hanno fatto si che venissero trascinate, col loro macabro "contenuto" fino a riva. Prima, semplicemente, andavano a fondo e non venivano per questo ritrovate.

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