Il Progetto Horryaty si pone due obiettivi, in collaborazione con il personale medico presente sul posto: attivare un corso base di primo soccorso e rifornire alcune aree di kit di emergenza di Primo Soccorso corredati di tutto il materiale occorrente; garantire ai pazienti malati di patologie croniche di accedere alle giuste terapie rispettando i tempi, dosi e qualità dei farmaci. Per la raccolta dei materiali e delle donazioni, si legge ancora sul profilo Facebook del progetto, "abbiamo collaborato con le seguenti associazioni: IPSIA Varese, Associazione delle Comunità Arabe Siriane In Italia, Comitato S.O.S. Siria, Islamic Organization, il Cuore in Siria e Rose di Damasco". Silvia Moroni, presidente della onlus Rose di Damasco, a raccontare a AdnKronos: "Avevamo un appuntamento su Skype giovedì scorso, il 31 luglio, ma Greta e Vanessa non erano in linea. Dalla loro partenza, il 22 luglio, ci eravamo sentite tre volte, mi avevano confermato che il progetto nel quale erano impegnate andava avanti, tanto che avevano intenzione di restare ad Aleppo e mi consultavano proprio per l'invio di altri fondi". "Le due ragazze sono partire per la Siria il 22 luglio - spiega Moroni - dopo che il 20 luglio avevamo fatto insieme una serata di raccolta fondi a Como. Il loro progetto, finanziato anche dalle associazioni 'Ipsia' ed 'Sos Siria' di Varese, oltre che da 'Rose di Damasco di Asso, in provincia di Como, e dalla comunità siriana araba in Italia. In particolare conclude Moroni - il progetto era quello di acquistare kit di pronto soccorso e pacchi alimentari, da distribuire al confine. In particolare avendo loro fatto dei corsi infermieristici, istruivano i ragazzi in materia di Pronto soccorso".