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Beirut, l'esperto di esplosivi: "Non è nitrato di ammonio. Perché credo che ci fossero delle armi"

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Altro che nitrato di ammonio e fuochi d'artificio, per Danilo Coppe l'esplosione che ha distrutto il porto di Beirut ha una solo causa: gli armamenti. Il massimo esperto di esplosivi in Italia ha parecchi sospetti su quanto sia realmente accaduto nella tragica giornata di martedì 4 agosto: "Premettiamo una cosa: tutte queste considerazioni derivano dai video che ho visto, non ho altre informazioni, non sono stato lì. Ma non credo al nitrato di ammonio per diverse ragioni - spiega al Corriere della Sera -. Intanto la quantità: 2.700 tonnellate vorrebbe dire che qualcuno ha costruito una piscina olimpionica e l'ha riempita di quella sostanza". Per "mister dinamite", così è chiamato sul campo, "avrebbe dovuto esserci un catalizzatore, perché altrimenti la sostanza non sarebbe esplosa tutta insieme".

 

 

Non solo, perché Coppe con tanto di tecnicismi ribadisce che "il nitrato di ammonio, quando deflagra, genera una inequivocabile nuvola gialla". Nel video che ritraggono l'esplosione, invece, si vede una sfera bianca e una colonna arancione mattone tendente al rosso vivo, tipica della partecipazione di litio. E qui l'esperto arriva al punto: "Il propellente per i missili militari è proprio sotto forma di litio-metallo. Penso che lì ci fossero degli armamenti", è la sua conclusione. Per Coppe l'ipotesi più probabile dunque è "un accantonamento temporaneo di armamenti. Le munizioni infatti fanno botti tutti uguali". L'incidente sarebbe così stato causato da una prima esplosione di buona entità, che può aver dato il via a un incendio dove erano stoccate delle munizioni". E da lì il disastro.

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